Tour de France Femmes 2022 / La Flamme Rouge di Tatiana Guderzo: «Van Vleuten ha massacrato le rivali. Longo Borghini? Non doveva rimanere da sola»

Tour de France
Annemiek Van Vleuten in azione nella settima tappa del Tour de France Femmes (foto: A.S.O./Boukla)
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Lo aveva dichiarato a inizio stagione. «Voglio entrare nella storia conquistando la doppietta Giro-Tour». Il Tour de France Femmes non è ancora terminato, manca una tappa, ma è chiaro che Annemiek Van Vleuten ha la maglia gialla nelle sue mani. Con Tatiana Guderzo commentiamo questa settima frazione della Grande Boucle che tante emozioni ci ha regalato.

Tatiana, la Van Vleuten ha letteralmente fatto a pezzi le sue avversarie…

«Le ha massacrate tutte. Quella di oggi è un’azione che solamente un’atleta come lei poteva fare: tutti i piani che le squadre avevano creato nei bus questa mattina, sono saltati dopo pochi chilometri dal via. Si è presa dei rischi, ma forse le dà fastidio essere in compagnia…»

Te lo aspettavi un attacco così da lontano?

«Da una parte sì. Non è nuova a queste imprese e già ieri ascoltando una sua intervista avevo capito le sue intenzioni. Aveva gli occhi pieni di fuoco, aveva una sicurezza che poche altre volte le ho visto avere. Sinceramente però pensavo attaccasse nella seconda salita e non nella prima».

Il segreto della sua longevità qual è?

«La fame. Si pone sempre degli obiettivi più grandi, non si ferma mai. La vedo allenarsi a Livigno su delle salite lunghe e impegnative, anche di più di quelle affrontate oggi in gara. Alza sempre l’asticella e se non raggiunge quei risultati, lavora su per riuscirci».

Che ne pensi della condotta di gara della Longo Borghini? È rimasta in un limbo tra le due attaccanti e le inseguitrici…

«Probabilmente avrebbe fatto meglio ad aspettare il gruppo delle inseguitrici dopo la seconda salita per recuperare un po’ di energie. Sull’ascesa finale ha pagato gli sforzi. Avrà pensato “ci giochiamo il terzo posto fino alla fine”, con l’avallo dei direttori sportivi in ammiraglia».

E la gara della Persico?

«Nella Persico vedo dei grandi miglioramenti. Ha dimostrato di essere all’altezza di questo palcoscenico. Al Giro aveva sofferto di più nelle salite lunghe, qui si è gestita molto meglio, segno di una ragazza che sta maturando».