Tour de France 2022 / Pagelle 17ª tappa: Pogacar non affonda un Vingegaard sufficiente. Il danese ha paura di vincere e sfrutta il super lavoro di McNulty

McNulty
McNulty, Pogacar e Vingegaard in testa alla corsa nella tappa del Peyragudes (foto: A.S.O./Charly Lopez)
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Pogacar-Vingegaard tre a uno. Alla fine di questo Tour de France 2022, vai a vedere che risulterà decisiva la crisi fatale dello sloveno che potrebbe aver consegnato la maglia gialla alla Jumbo-Visma. Il simbolo del primato sembra cucito sulla pelle del danese, ma oggi una UAE Team Emirates in totale emergenza ha estratto dal cilindro una performance di squadra di grande orgoglio e forza. Tadej ha vinto, Jonas ha dimostrato di avere paura di vincere con il “braccino corto” del tennista che non va mai sottorete. A Parigi il finale sarà diverso? Pogacar domani lancerà l’attacco letale e decisivo a Vingegaard? Questo e altri temi nelle super-pagelle di quibicisport.

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Pogacar 8: lo sloveno batte tre a uno (per il momento) il danese. Un vantaggio parziale, perché si tratta di vittorie di tappa. Ma comunque la certificazione della superiorità di Tadej su Vingegaard. Decisiva finora la giornata di crisi del campione della UAE Team Emirates nella tappa del Galibier con arrivo sul Col du Granon. Domani sarà battaglia vera, possiamo starne certi: Pogacar non vorrà cedere con facilità il suo trono giallo.

Vingegaard 6.5: poco più che sufficiente. E c’è un motivo: hai la maglia gialla, sei stato a ruota tutta la salita sfruttando il ritmo e il lavoro degli avversari e poi negli ultimi trecento metri ti prendi il lusso di salire quasi in surplace e non vincere un’altra tappa al Tour de France 2022 che avrebbe aggiunto ulteriore prestigio al tuo palmarès? Si è accontentato e a Parigi magari trionferà. Ma a Peyragudes avrebbe potuto osare di più.

McNulty 8.5: un monumento per due. L’americano e Mikkel Bjerg (7) sono stati fenomenali. Sul Hourquette d’Ancizan scremano il gruppo senza pietà e uno dopo l’altro i corridori crollano come un castello di carta colpito da un vento fortissimo. Terzo di tappa alle spalle del suo capitano e del leader provvisorio della corsa. Considerando le premesse (la UAE Team Emirates è rimasta con tre corridori al fianco di Pogacar) un epilogo positivo e che lascia ancora un barlume di speranza per un clamoroso ribaltone.

Thomas 7: Sir Geraint barcolla, ma non molla. Alla fine è anche l’età che fa la differenza rispetto ai due giovanotti rampanti che stanno facendo fuoco e fiamme per la lotta al vertice. Perde 2’07” da Tadej e Jonas, ma guadagna 1’25” su Nairo Quintana. Sarebbe il terzo podio della carriera per il gallese: vincitore nel 2018, secondo nel 2019 e ora.. Non aggiungiamo altro, good luck Sir!

Lutsenko 7: nella Grande Boucle disastrosa della Astana Qazastan Team si salva il kazako di Petropavl che potrebbe anche entrare nei primi dieci della generale. Ha attaccato insieme a un altro bucaniere come Thibaut Pinot e ora si trova a soli quindici secondi dalla decima posizione di Enric Mas. Fino a Parigi tutto è ancora possibile.

Bardet 6.5: è questo il modo di reagire alle difficoltà. La tenacia di Romain non la conosciamo oggi. Attacca, stringe i denti, lotta. E come bilancio della Saint-Gaudens-Peyragudes può ritenersi soddisfatti: balzo in avanti di tre posizioni e chissà che domani non riesca a entrare nella Top Five.

Gaudu 5.5: la Francia non fa “cucù” con Gaudu e resta ancora a secco in questa edizione del Tour de France, come del resto l’Italia e la Spagna. I compagni evitano che perda più minuti e lo supportano, permettendogli di anticipare di poco i suoi comprimari nella parte medio-alta della classifica.

Vlasov 5.5: bene, ma non benissimo. Un Tour de France 2022 insipido per il russo della Bora-hansgrohe vissuto su un eterno “Aspettando Godot”. Anche oggi ci ha provato ma alla fine è rimasto a contatto a malapena con David Gaudu. Unica certezza una casella tra i migliori dieci della generale sui Campi Elisi.

Quintana 5.5: performance incolore oggi per il colombiano della Arkéa-Samsik. I profeti delle sue possibilità di salire sul podio a Parigi devono ricredersi. La tappa migliore per lui è stata quella del Col du Granon, poi un costante barcamenarsi per un piazzamento onorevole, ma lontano dai primi tre.

Yates 4.5: il britannico della Ineos Grenadiers crolla clamorosamente e si becca quasi nove minuti (8’59” per la precisione). Perde tre posizioni in classifica generale e rischia di uscire anche dalla Top Ten, se domani dovesse cadere di nuovo in una giornata storta. Sottotono.