Tour de France 2022 / Pagelle 11ª tappa: nessuno come Vingegaard. Pogacar sconfitta netta, va alla deriva e Quintana è stato scorretto con Barguil

La sofferenza e la fatica di Pogacar sul Col du Granon (foto: A.S.O./Charly Lopez)
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Primo tappone alpino al Tour de France 2022. Chilometraggio ridotto, ma ben 4.000 metri di dislivello. L’occasione è importante per chi vuole lanciare la sfida a Tadej Pogacar che affronta la giornata con una squadra decimata dal Covid. Tutti gli occhi erano puntati sui corridori della Jumbo Visma che sono gli sfidanti più accreditati. Nessuno come Jonas Vingegaard, primo a imporre una sconfitta netta allo sloveno della UAE che va alla deriva. E Quintana è stato scorretto con il compagno dell’Arkéa-Samsic, Warren Barguil. Le pagelle di oggi su quibicisport.

Tour de France 2022, le pagelle dell’undicesima tappa: tutti i voti da Vingegaard a Pogacar

Jonas Vingegaard 9 – Nessuno prima di lui era riuscito a mettere in crisi Pogacar. Lo tallona implacabilmente e quando intuisce la difficoltà della maglia gialla vola via con una leggerezza che la dice lunga sulla sua condizione. Il viso tradisce lo sforzo e la determinazione del danese che diventa ora l’uomo da battere grazie anche al sostegno della squadra più forte.

Tadej Pogacar 5 – E’ una giornata amara per lo sloveno che mai aveva conosciuto l’onta di una sconfitta così netta. Circondato dai compagni del rivale, sul Galibier sembrava poter gestire come sua abitudine la situazione, ma sul Granon si è spenta la luce ed è andato alla deriva. Il suo Tour non è finito, ma ora il suo cammino è decisamente complicato.

Jumbo Visma 8 – Che fosse la squadra più forte al via si sapeva e la strategia adottata è stata vincente. Vingegaard sulle prime rampe del Galibier si è trovato circondato da ben quattro compagni, mentre Pogacar era solo. Hanno avuto il coraggio di attaccare da lontano ed è stata premiata.

Primoz Roglic 6 – Si è messo al servizio di Vingegaard rendendosi conto che il compagno aveva una condizione migliore ed alla fine il suo sacrificio è stato premiato. Era forse lecito aspettarsi che potesse restare più a lungo con il suo “capitano”.

Rafael Majka 6 – Ha il Covid e solo la bassa carica virale gli permette di restare in corsa. Ha lottato come un leone cercando di evitare al suo capitano il naufragio. Lo guida finché può, ma quando molla Pogacar paga un prezzo alto dimostrando quando fosse importante il suo apporto.

Romain Bardet 7 – Si è gestito con intelligenza restando spettatore del duello per la maglia gialla. Ha aspettato il momento giusto per uscire allo scoperto ed alla fine la sua azione è stata molto convincente scavalcando nella classifica generale anche Pogacar.

Wout Van Aert 7 – Ancora protagonista di un’azione subito in partenza, il corridore belga entusiasma per la generosità con cui si lancia nella battaglia aprendo la strada alla strategia della sua squadra. Si ferma poi per provare a “salvare” Roglic dal naufragio, ma il suo sacrificio non basta a salvare il compagno.

Warren Barguil 7 – E’ protagonista di una lunga fuga che esalta il pubblico francese. La vittoria di tappa sembra a lungo alla sua portata, ma sul tratto più duro dell’ultima salita la sua azione si appesantisce

Nairo Quintana 4 – Parte all’attacco quando il suo compagno, Barguil, è ancora in testa con un buon vantaggio. Un’azione scorretta che sarà certo causa di discussione all’interno della squadra. Avrebbe potuto aspettare e certamente avrebbe avuto il via libera quando il compagno ha iniziato a soffrire.

Geraint Thomas 6 – E’ stato il migliore della Ineos. Ha corso sempre in difesa senza mai essere parte attiva nella furiosa battaglia tra Pogacar ed i Jumbo Visma. La sua strategia però gli consente di restare con i migliori fino alla fine e di arrivare ai piedi del podio della generale.

Mathieu Van der Poel s.v. – Ha dovuto arrendersi il corridore olandese che in questo Tour ha sempre sofferto una condizione fisica inadeguata. Qualcuno ne ha approfittato per dire che ha sbagliato a correre il Giro, forse è semplicemente il suo stile di corsa molto dispendioso che ha pagato al termine di un calendario di corse che non conosce tregua fin dallo scorso inverno. Ma la gente lo ama proprio per il suo modo di correre, dovrà solo prendere meglio le misure.