Con la prima settimana, o meglio, le prime nove tappe del Tour de France alle spalle, per molte squadre è tempo di bilanci. Parziali, ma un’analisi sui risultati fin qui ottenuti va sempre e comunque fatta. Clima diverso alla Bahrain-Victorious, con Matej Mohoric che nel secondo dei tre giorni di riposo previsti quest’anno alla Grande Boucle, ha tuonato contro le perquisizioni effettuate alla sua squadra. Un team distrutto moralmente dall’autentico raid della Gendarmerie. Il campione sloveno vuole che si dica cosa hanno sbagliato, altrimenti sarebbe cosa buona e giusta fare un passo indietro e chiedere umilmente scusa. Lo sfogo di Mohoric, su quibicisport.
Tour de France, Matej Mohoric e il duro sfogo contro le perquisizioni alla Bahrain-Victorious: «Ho la coscienza pulita, non ho fatto nulla di sbagliato»
Ecco cosa ha detto Matej Mohoric ai microfoni di Cycling Weekly: «Non è bello dover rivivere quelle cose sapendo che non hai fatto nulla di sbagliato. Finisci per interrogarti e metti in dubbio te stesso. Ti chiedi se hai fatto qualcosa di sbagliato, ma alla fine io ho la coscienza pulita. Non ho fatto nulla di sbagliato e sono sempre fedele ai miei valori».
Alla domanda sull’impatto che ha avuto il raid di Copenaghen, lo sloveno ha spiegato che il tempismo non è stato dei migliori e ha avuto un impatto devastante sul morale della squadra nella prima settimana del Tour de France: «Di sicuro non ha aiutato il morale della squadra. Dovrebbero dirci cosa stiamo facendo di sbagliato, oppure fermarsi e chiederci scusa».
Infine una riflessione molto accurata e importante, sui tanti sacrifici e l’impegno profuso da corridori, da atleti professionisti nella loro maniacale preparazione: «Forse dovrebbero venire a trovarci ai nostri training-camp per vedere quanto lavoriamo. Ricominciare un giorno prima della gara più importante dell’anno dopo che sei stato sereno e tranquillo per così tanto tempo, non lo so, è un po’ strano».