Filippo Zana, dalla birreria di famiglia alla passione per i cavalli: le 5 cose che non sai sul campione italiano

Campionato Italiano
Filippo Zana esulta con la maglia tricolore, conquistata ad Alberobello
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Dalla provincia di Vicenza al trono d’Italia. Filippo Zana ieri pomeriggio in una caldissima domenica di inizio estate, ha conquistato la maglia tricolore e avrà l’onere e l’onore di indossarla per un anno intero. Lui è il simbolo della “Generazione Z”, Z come Zana neanche a farlo apposta. Come la zampata vincente che ha piazzato sul traguardo di Alberobello, da vero cavallo di razza una delle sue grandi passioni: vincitore di un Gran Premio di Capodarco, terzo al Tour de l’Avenir, primo all’Adriatica Ionica Race e ora un futuro da campione davanti, scoprite con noi su quibicisport il mondo di Filippo Zana. Dalla birreria di famiglia, alla “tradizione” del calcio in casa che grazie allo zio è diventata passione per il ciclismo fino ad arrivare alla sua Francesca, prima tifosa e pronta a seguirlo (dove è possibile) in ogni gara.

Da Thiene al trono d’Italia: chi è il nuovo campione dei professionisti

Zana (1.84 m per 64 kg) arriva da Thiene, in provincia di Vicenza ed è nato in quel 1999 che fa da ponte tra gli anni ’90 e gli anni 2000 che sono a oggi il bacino di speranze per il futuro del nostro sport. I suoi genitori hanno una birreria e lui ama i cavalli. Un doppio binomio: birra-fatica, cavalli-ciclismo che pare ritagliato su misura. «In realtà io sono la pecora nera degli Zana – ha detto in un’intervista ad Al Vento – da noi ha sempre dominato il calcio. Però i cavalli sono stati una parte della nostra famiglia. Me ne sono comprato uno qualche anno fa con i risparmi, le paghette, i premi vinti da ragazzo. Si chiama Vior; l’ho preso che si chiamava così e gli ho lasciato il nome: dicono che ai cavalli non vada cambiato». Vior è sempre lì a fargli compagnia, soprattutto nel periodo invernale di stacco dalle gare.

Le 5 cose che non sai su Filippo Zana: dalla passione per i cavalli alla birreria di famiglia

In un’intervista a Bidon, Filippo ha raccontato la sua passione per i cavalli: «A casa hanno sempre avuto cavalli, io li avevo intorno e mi sono appassionato. A quattordici anni ho comprato il mio, con le mance della nonna dopo le prime vittorie in bici. Si chiama Vior, viene dalla Serbia ed è arrivato già col suo nome. Non so cosa significhi ma non gliel’ho cambiato, perché mi hanno detto che i nomi dei cavalli non si cambiano. È un cavallo da tiro, bello grosso. Quando sono a casa vado tutte le mattine a dargli da mangiare, poi quando sono un po’ più libero o ho un giorno di riposo ci passo pomeriggi interi insieme. È rilassante, io e lui da soli. D’inverno andiamo nel bosco a far legna. Se ho più cura di lui che della bici? No, ho cura per tutt’e due. Bisogna star dietro anche alla bici, che è il nostro mezzo di lavoro e ci passiamo molte ore della giornata insieme. Ma a lei non ho ancora dato un nome».

Il ciclocross: nelle categorie giovanili Zana ha praticato ciclocross ed è tornato a farlo durante lo scorso inverno, per limare e affinare la condizione fisica in vista della nuova stagione. Che dire, missione compiuta!

La fidanzata: con Francesca che studia da educatore sociale all’Università di Trento, si sono conosciuti lo scorso anno al Giro d’Italia. Quattro giorni fa, il 23 giugno, Filippo Zana ha pubblicato sul suo Instagram una foto con Francesca scrivendo “ESSENZIALE” come il titolo della canzone di Marco Mengoni: ha composto un nuovo spazio e un nuovo desiderio che appartiene anche a lei, da ieri “First Lady” del campione italiano di ciclismo.

Da juniores si è messo dietro anche Pogacar! Nel 2023 il passaggio nel World Tour

Nel 2016 al Trofeo Paganessi, prestigiosa gara riservata agli juniores a Vertova (Bergamo), è arrivato secondo alle spalle di Marc Hirschi e si è messo alle spalle niente meno che Tadej Pogacar (sesto arrivato). Lo scorso anno ha conquistato il podio al Tour de l’Avenir e prima di lui, a livello di italiani, erano riusciti nell’impresa negli anni 2000 soltanto in tre: Cattaneo, Ravasi e Aleotti. Il prossimo anno il salto nel World Tour: la Bike Exchange bussa alla porta, ma dopo il trionfo di ieri Filippo sarà nella lista dei desideri di molte squadre.