Busatto punta al tricolore: «Percorso adatto, è ora di vincere»

Busatto in maglia General Store, ottimo protagonista al Giro Under 23 e tra i favoriti per il tricolore (foto: General Store F.lli Curia)
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La lunga teoria di piazzamenti di Francesco Busatto è proseguita anche sulle strade del Giro d’Italia: secondo a Pinzolo, terzo a Pinerolo, undicesimo a Chiavenna e Peveragno. Nonostante non sia arrivata la vittoria, i risultati sono incoraggianti.

“Ma adesso è arrivato il momento di alzare le braccia al cielo – riflette lui – perché un piazzamento, per quanto importante, rimane pur sempre un piazzamento”.

E oggi, Francesco, c’è la prova in linea del campionato italiano.

«Un percorso mosso e nervoso, adatto alle mie caratteristiche. Lo conosco perché ho già partecipato all’Industria e Commercio Carnaghese, la gara in cui viene messo in palio il tricolore. So cosa aspettarmi».

Chi temi di più?

«Chi è uscito bene dal Giro: Meris, Petrucci, Bruttomesso, De Pretto, Guzzo. Zalf e Colpack rimangono temibili».

Che corsa prevedi?

«L’italiano è spesso imprevedibile per via del caldo e degli organici più o meno folti. Io spero in un arrivo a ranghi ristretti o magari di cogliere il momento giusto e andarmene da solo. Però non mi stupirei se qualche velocista atipico resistesse».

Come hai gestito la settimana tra Giro e campionato italiano?

«Intanto ho avuto le prime due prove scritte della maturità, l’orale invece lo farò alla fine della prossima settimana. Per il resto, potendo già contare su un ottimo stato di forma, non mi sono affannato: qualche uscita di scarico, qualche richiamo di forza e fuori soglia».

Al Giro sei stato uno dei migliori italiani: più soddisfatto per questo oppure più rammaricato per la vittoria mancata?

«Abbastanza soddisfatto, visto chi mi ha battuto: Hayter a Pinzolo, Grégoire e Watson a Pinerolo. Sono al secondo anno, ci sarà occasione di riprovarci».

Quindi nessun rimpianto?

«Qualche errore l’ho commesso, ad esempio avrei dovuto imboccare più avanti il muro di Pinerolo, però complessivamente mi pare d’essermi mosso bene».

In futuro la classifica generale potrebbe essere un tuo obiettivo?

«Ogni tanto ci penso, non lo nascondo. Per il momento mi sento maggiormente predisposto per le classiche e le vittorie di tappa, ma allo stesso tempo credo d’avere i mezzi per provare a fare classifica. Vedremo».

A proposito di classiche, Busatto, ne hai messa una nel mirino da qui a fine anno?

«Vincere in solitaria a Poggiana sarebbe magnifico. Si corre nelle mie zone, è una gara prestigiosa. Ce la metterò tutta per riuscirci».

Cos’è cambiato nella General Store con l’addio di Furlan e l’arrivo di Rosola?

«Prima di tutto vorrei precisare che sono entrambi esperti: io stavo bene con Giorgio e mi sento a mio agio con Paolo. Però qualche differenza c’è».

Ovvero?

«Lavorando da diverse stagioni tra gli Under 23, Giorgio ha ormai fatto suo un certo modo di pensare. Paolo, invece, venendo dal professionismo, ha un approccio completamente diverso: corriamo meno ma con obiettivi più precisi, stiamo cominciando a sfruttare alcuni programmi per visionare in anteprima i percorsi. Si lavora bene, insomma. Ripeto, fermo restando che io con Giorgio mi trovavo bene e la separazione mi è dispiaciuta. Noi non abbiamo potuto farci nulla, è una decisione presa dall’alto».

A breve comincerà ad intensificarsi anche il calendario della nazionale. Busatto, a quali gare vorresti partecipare?

«Ho già chiacchierato con Amadori, ma non posso ritenermi sicuro di qualche convocazione. Il mondiale mi sembra adatto ai passisti veloci, mentre l’europeo già mi si adatta piuttosto bene. Esserci mi piacerebbe molto».