Evenepoel, grandi insegnamenti da un Giro di Svizzera dolceamaro. Fortissimo a crono, ma soffre ancora le salite lunghe

Evenepoel
Remco Evenepoel alla Tirreno-Adriatico (Foto: LaPresse)
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Remco Evenepoel avrà alcuni giorni per pensare, capire cosa ha funzionato e cosa no al Giro di Svizzera. L’undicesimo posto in classifica generale, salvato dalla splendida cronometro e dalle tante defezioni causa Covid, mettono in luce un problema piuttosto importante. Il belga soffre ancora le salite più lunghe e impegnative.

Mentre nei percorsi da classica con strappi brevi ed esplosivi, Evenepoel si esalta e riesce a fare la differenza, quando le salire superano i 6-7 chilometri, inizia a soffrire non poco. Un minuto e dieci perso sul migliore uomo di classifica a Malbun, 50 secondi a Moosalp. Il 22enne vincitore dell’ultima Liegi-Bastogne-Liegi non nasconde alcuni errori e i tanti margini di crescita, ma preferisce vederli come un insegnamento.

«Ho imparato molto questa settimana, in salita devo fare un passo in avanti. Poi abbiamo sbagliato molto soprattutto nella frazione di Novazzano, quando credevamo che gli uomini di classifica sarebbero rimasti a guardare. Ero troppo rilassato e abbiamo pagato, ci siamo mossi male come squadra. Nelle tappe successive, superati i 2.000 metri, mi sono accorto di non avere quella brillantezza e quello scatto che mi contraddistinguono. Se mai vorrò vincere queste corse devo imparare a gestirmi meglio».

Intanto Evenepoel dimostra ancora tutte le sue qualità contro il tempo. Battere un Geraint Thomas favoloso in versione Tour e il padrone di casa Stefan Kung nella sua specialità preferita, significa che Remco è davvero un talento delle cronometro. Un successo importante e che lo lancia verso i campionati nazionali.

«Parteciperò alla prova in linea e alla crono dei campionati nazionali belgi, poi mi fermerò per un mese, allenandomi in quota a Livigno. Tornerò alle corse alla Classica San Sebastian, che non nascondo mi piacerebbe vincere di nuovo. Poi fino alla Vuelta non farò altre gare. Riesco a performare meglio quando sono fresco».