GIRO D’ITALIA U23 / Groupama-Fdj e Lotto Soudal le squadre di riferimento, ma l’Italia ha tante alternative

Gregoire
Romain Gregoire si è aggiudicato l'83ª edizione del Giro del Belvedere (foto: photors.it)
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Se c’è una squadra che avrà l’onere e l’onore di controllare il Giro, questa non può che essere la Groupama-Fdj. Tre dei cinque componenti della formazione francese possono ambire quantomeno al podio: Grégoire, che nello spazio di venti giorni ha vinto Liegi-Bastogne-Liegi, Belvedere, Recioto e Flèche Ardennaise; Martinez, quattordicesimo al Tour of the Alps e ottavo alla Mercan Tour, nonché favorito principale di Marino Amadori; e Thompson, quest’anno secondo al Circuit des Ardennes e nel 2021 vincitore del Valle d’Aosta.

Detto questo, per quanto riguarda la maglia rosa la concorrenza è alta: Van Eetvelt della Lotto Soudal, recente trionfatore alla Corsa della Pace e in precedenza secondo alla Liegi e alla Flèche Ardennaise; Gómez, terzo a San Vendemiano e al Piva e primo nella Vuelta a Colombia riservata agli Under 23; Hollyman, il capitano della Israel Cycling Academy dopo il forzato forfait di Frigo, un corridore capace di arrivare quarto al Piva, quinto alla Liegi e sesto all’Alpes Isère Tour. Il livello sarebbe stato ancora più alto se ci fossero state Ag2r, Jumbo-Visma e Trinity, quest’ultima inspiegabilmente esclusa dagli organizzatori nonostante la vittoria di Pidcock nel 2020 e il quarto posto di Gloag nel 2021 (non solo: lo scorso anno vinsero anche una tappa con Healy e vestirono per un giorno la rosa con Turner).

All’Italia mancano i due scalatori sui quali si contava di più: Garofoli, per i problemi al cuore che lo hanno costretto ad un periodo di riposo assoluto, e Frigo, che in una caduta al Giro dell’Appennino ha rimediato una frattura composta del radio. A queste assenze già particolarmente difficili da assorbire, si è aggiunta poi quella di Martinelli della Bardiani, fermato da un guaio muscolare tra caviglia e polpaccio causato dall’eccessiva generosità nel finale dell’Appennino. E allora l’azzurro di riferimento per la classifica generale è Piganzoli della Eolo-Kometa, già decimo al Giro lo scorso anno alla prima stagione tra i dilettanti e reduce da una primavera convincente: settimo al Piva, quinto al Recioto, primo nella Vuelta al Bidasoa e nono alla Corsa della Pace. Solido e costante, peccato per lui che non ci sia una cronometro, specialità nella quale si comporta egregiamente.

Raccani
Simone Raccani della Zalf in azione a Capodarco (Foto: Riccardo Scanferla – Photors.it)

La Zalf punterà, invece, su Raccani, capace nel 2021 di conquistare Capodarco e quest’anno di arrivare undicesimo al Giro di Sicilia dei professionisti, sesto al Recioto e terzo alla Strade Bianche di Romagna, senza dimenticare il successo nel Monte Urano. Occhio a Calzoni della Gallina Ecotek Lucchini, fresco di successo nella prima frazione del Tour of Malopolska e quinto nella generale, e a Porta della Petroli Firenze, già 14° al Giro della passata stagione. Ciuccarelli della Biesse-Carrera, vincitore di tappa nel 2021 ad Andalo, ritorna per misurarsi nella classifica generale dopo la delusione dello scorso anno, quando una brutta caduta lo estromise dalla battaglia già nel corso della giornata inaugurale. Nel 2023 passerà professionista con la Drone Hopper di Gianni Savio: se da una parte la garanzia di un contratto lo lascia tranquillo, dall’altra gli impone di dimostrare d’averlo meritato.

Resta da capire chi sarà il capitano della Colpack: se Petrucci, più esperto e completo ma forse meno adatto ad ascese come Guspessa e Fauniera, oppure Meris, per il quale vale il discorso inverso. Tre nomi suggestivi: Nieri della Bardiani, scalatore per il quale Balducci (che lo ha avuto alla Mastromarco fino allo scorso anno) stravede; Milesi della Dsm, uno dei più interessanti dilettanti italiani che potrebbe puntare tanto alle vittorie di tappa quanto alla classifica generale; e De Cassan del Cycling Team Friuli, quarto al Recioto e decimo alla Corsa della Pace.

Petrucci
Mattia Petrucci della Colpack-Ballan all’arrivo della seconda tappa del Giro della Valle d’Aosta (foto: Rodella)

Per i velocisti sarà una settimana dura. Soltanto la prima frazione si presta ad una volata di gruppo, mentre gli sprint della quarta, della quinta e della settima sono tutt’altro che scontati. Un corridore che non deve sprecare la chance di oggi è Pinazzi, che corre nella selezione interregionale non essendoci al via la sua formazione, la Arvedi. Più occasioni, invece, dovrebbero avere sprinter resistenti come Persico della Colpack, Epis della Rime, Bonaldo della Qhubeka, De Biasi del Friuli e Biancalani della Beltrami. Desta interesse la partecipazione di Bruttomesso della Zalf, approdato tra i dilettanti soltanto pochi mesi fa ma già capace di vincere cinque corse.

Valida anche la concorrenza straniera: Bonillo della Bardiani; Watson della Groupama-Fdj, vincitore della Gand-Wevelgem e dell’ultima frazione della Corsa della Pace; Van Uden della Dsm, che ha centrato due tappe al Normandia e una al Bretagne, chiudendo addirittura quarto allo Scheldeprijs dei professionisti; e Van Hemelen della Lotto Soudal, almeno sulla carta apparentemente più veloce di Debruyne, rispettivamente il primo e il secondo della recente Coppa Zappi.

Bonaldo
Kevin Bonaldo al Gran Premio Liberazione di Roma

Per quanto riguarda gli attaccanti che cercheranno il successo andando in fuga nelle tappe miste, c’è l’imbarazzo della scelta: Umbri della Colpack, Iacomoni della Rime (mentre De Carlo dovrebbe provare a fare classifica), De Pretto e Guzzo della Zalf (quest’ultimo è il leader del Prestigio), Parisini della Qhubeka, Busatto e Favretto della General Store (nella speranza che Carpene porti a casa un piazzamento nella generale), Buratti del Friuli, Ghigino e Cretti della Petroli Firenze, Dapporto della InEmiliaRomagna, Marcellusi della Bardiani, Toneatti dell’Astana. Peccato per la concorrenza interna alla Groupama-Fdj che lo costringerà al gregariato, altrimenti sarebbe stato bello vedere all’opera anche Germani.

Tra i fugaioli stranieri più accreditati bisogna citare Charrin della Tudor, già vincitore di tappa a San Pellegrino Terme un anno fa, quei corridori della Lotto Soudal che di giorno in giorno avranno il via libera da Van Eetvelt (tanto sono tutti buoni), Miholjevic del Friuli, Hayter (fratello di Ethan nonché vincitore della Liegi nel 2021) e Rafferty (ha conquistato la Strade Bianche di Romagna due settimane fa) della Hagens Berman Axeon, Kingston della Zappi, Keup della Lotto-Kern Haus (fresco di assolo al De Gasperi), Lipowitz della Tirol e Van de Wynkele della Elevate, terzo alla Coppa Zappi.