Busatto, ti manca soltanto la vittoria: «Cercherò di conquistarla sulle strade del Giro U23»

Busatto
Francesco Busatto della General Store (foto: photors)
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Classe 2002, Francesco Busatto è nato a Mussolente, nella vicentina. Ha iniziato a farsi vedere nelle squadre locali e da quest’anno milita in una continental, la General Store di Giorgio Furlan. Iniziano ad essere tanti i piazzamenti importanti della sua ancora giovanissima carriera: lo scorso anno è stato 2° alla Milano-Busseto e 3° alla Piccola-Sanremo, mentre quest’anno ha già raccolto ben quattro piazze d’onore a Biella, Marmo, Medicea e Santa Rita (senza dimenticare che in due classiche internazionali come San Vendemiano e Piva ha chiuso rispettivamente al 16° e 11° posto).

Quando hai iniziato ad andare in bici?

«Ho iniziato da giovanissimo, quando mio fratello era aiuto allenatore in una squadra vicino casa mia, il Cycling Team Cassola. Da lì è nata una passione, non ho più smesso. Sono rimasto in squadre piccole della zona fino all’anno scorso».

Mentre quest’anno sei passato in una continental, la General Store.

«Ero ambizioso, visti i risultati della passata stagione. Pensavo di avere qualche possibilità in più. Da fuori l’ho sempre vista come una bella squadra e avevo l’impressione che in una realtà del genere sarei potuto crescere molto».

Quali sono i tuoi prossimi appuntamenti?

«Dal 2 al 5 giugno sarò in Repubblica Ceca con la nazionale di Marino Amadori per partecipare alla Corsa della Pace. Poi sarò al Giro d’Italia Under 23. E poi il mese si conclude con i campionati italiani. Insomma, un periodo intenso fatto di pochi appuntamenti ma tutti esigenti e prestigiosi».

Ti sei posto un obiettivo in particolare?

«Mi piacerebbe molto vincere una tappa al Giro. E’ un obiettivo alla mia portata, mi sento bene e le chance non mancheranno. La nostra squadra, non potendo contare su scalatori particolarmente forti, si concentrerà perlopiù sulle frazioni».

Ma in futuro ti piacerebbe misurarti in classifica?

«Perché no? Intanto vediamo come va quest’anno, almeno anch’io potrò farmi un’idea più precisa. Per il momento il sogno è vincere una tappa, a tutto il resto ci penserò più avanti».

Che corridore sei?

«Mi reputo uno scalatore veloce. Uno che tiene bene in salita ma che ha anche uno spunto veloce che gli può tornare comodo per vincere frazioni e corse di un giorno».

Che rapporto hai con Giorgio Furlan?

«Giorgio parla poco ma si fa capire, è chiaro e schietto. Con lui c’è un bel rapporto. Ma più in generale mi trovo bene alla General Store. E’ una realtà valida e non ci sono grosse pressioni: l’ideale per un giovane come me. Quando sto bene vengo supportato, quando non sono al massimo sono io che aiuto gli altri».

Ti ispiri a qualche corridore in particolare?

«Uno su tutti? Peter Sagan. E’ un’icona, dà spettacolo e ha un carisma che non ha nessun altro. E poi Julian Alaphilippe per la cattiveria che ha in corsa e per la voglia di vincere che lo anima sempre».

C’è una gara che sogni di vincere?

«Se devo sceglierne una dico la Liegi-Bastogne-Liegi. E’ una classica monumento, è perfetta per il corridore che sono io e si respira un’atmosfera magica. E’ ambita, al via ci sono quasi tutti i protagonisti del Tour. Vincerla sarebbe davvero un sogno. E poi, certo, anche partecipare alla Grande Boucle non sarebbe male…».

La tua giornata tipo?

«La scuola mi porta via buona parte del mio tempo. Dopo, quando esco, torno a casa ed esco subito ad allenarmi. Poi torno, mangio, studio e vado a letto. Finché non finiso la scuola è così, forse un po’ triste ma non ci si può fare niente. Menomale che c’è il ciclismo: ogni volta non vedo l’ora che arrivi il fine settimana per andare a correre e provare a vincere».