GIRO D’ITALIA / I verdetti di Beppe Conti: «Con la vittoria di oggi è nato un nuovo Ciccone»

Ciccone
Giulio Ciccone in azione durante la 14ª tappa del Giro d'Italia (foto: LaPresse)
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Nella Rivarolo Canavese-Cogne, tappa numero 15 del Giro d’Italia, Giulio Ciccone conquista quella che lui stesso ha definito la vittoria più bella della sua carriera. Un giorno dopo la perdita della maglia rosa del compagno spagnolo Lopez e a sette giorni dalla disfatta sul Blockhaus, lo scalatore abruzzese corre alla sua maniera: andando in fuga, attaccando a ripetizione in salita e arrivando in solitaria.

Beppe, come dobbiamo valutare la crisi patita una settimana fa alla luce di quanto abbiamo visto oggi?

«E’ la domanda capitale: se Ciccone saprà rispondere correttamente, allora avremo risolto l’enigma. Oggi è stato forte, fortissimo, incontenibile. E allora dico che probabilmente le difficoltà del Blockhaus vanno ricondotte a una primavera e ad una preparazione non senza problemi di salute. Altrimenti non si spiega».

Comunque Ciccone si conferma un attaccante di razza: è questo il suo futuro?

«Secondo me di Ciccone non si può ancora dare un giudizio definitivo. Io credo che debba darsi un’altra chance, l’ultima: lottare per la classifica generale di una grande corsa a tappe dopo averla preparata nella maniera migliore e senza nessun intoppo. Se anche in quel caso dovesse uscire di classifica, allora si concentri sulle tappe».

Quindi vengono ribaltati tutti quei discorsi fatti non più tardi di una settimana fa.

«E’ inevitabile. Guardate con quale forza, padronanza e lucidità ha vinto oggi. Con che carattere. Secondo me dalla vittoria odierna nasce un nuovo Giulio Ciccone. Quali sono i suoi limiti, se mentali o fisici, non lo sa nessuno, nemmeno lui. Può darsi che non sarà mai in grado di vincere una grande corsa a tappe, ma dopo quanto ha fatto oggi deve assolutamente riprovarci».

Il Giro domani riposa e riparte mercoledì con la Salò-Aprica: nel mezzo ci saranno Crocedomini, Mortirolo, Teglio e Santa Cristina.

«Si tratta della tappa più dura e arriva dopo il giorno di riposo. Mi auguro di no, ma potrebbe già decidersi il Giro d’Italia. Sul Crocedomini andò in difficoltà anche Hinault, tra Mortirolo e Santa Cristina nacque la leggenda di Pantani: ci sono tutti gli ingredienti per un’altra grandissima giornata di ciclismo».