GIRO D’ITALIA / I verdetti di Beppe Conti: «Bardet ritiro inquietante, domani Nibali può vincere in discesa»

Nibali
Vincenzo Nibali al Giro di Sicilia (foto: LaPresse)
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La 13ª frazione del Giro d’Italia si è rivelata molto più interessante del previsto. La fuga di Maestri, Prodhomme, Van Den Berg ed Eenkhoorn viene forse sottovalutata e rintuzzata soltanto a poche centinaia di metri dall’arrivo di Cuneo. Una volata lunga ed estenuante premia Arnaud Démare, il velocista principe di quest’edizione della corsa rosa, che centra così la terza affermazione mettendo una seria ipoteca sulla maglia ciclamino. Ma il fatto del giorno è un altro: poco dopo il via da Sanremo si ritira improvvisamente Romain Bardet, uno dei favoriti per la vittoria finale, lamentando forti dolori allo stomaco.

Che peccato, Beppe: il Giro perde uno dei suoi protagonisti più importanti.

«Lo avevo battezzato come grande favorito per la vittoria finale, ci sono rimasto proprio male. Però il suo ritiro è inquietante: com’è possibile che un corridore del suo rango, seguito quotidianamente da cuochi, massaggiatori, fisioterapisti e quant’altro, debba buttar via il Giro per un virus?»

Può succedere, no? Il caldo, lo stress, la fatica che si accumula tappa dopo tappa.

«Senz’altro, ma io continuo a credere che oggi i corridori siano troppo esposti fisicamente. Sono pelle e ossa, manca loro proprio la struttura per difendersi. Attenzione, la mia riflessione è puramente istintiva, non la sto affrontando da un punto di vista scientifico. Ma una volta, quando pesavano qualche chilo in più, i ciclisti erano più resistenti e meno soggetti a problemi del genere».

Torniamo all’emozionante tappa di oggi. Credi che la fuga, nel finale, potesse muoversi diversamente?

«Col senno di poi è facile dire che Maestri avrebbe potuto provarci cento metri prima. La realtà è che i quattro attaccanti hanno sfiorato un’impresa e meritano comunque un grande applauso. Non devono avere rimpianti. Potevano arrivare soltanto se il gruppo si fosse adagiato, oppure se l’ultimo chilometro avesse presentato qualche curva in più. Ma con quel rettilineo era impossibile».

Il gruppo se l’è vista bella, ma alla fine la Groupama-Fdj ha prima ricucito e poi imposto la sua legge.

«Una squadra forte, rodata e unita, che quando è in forma non ha niente da invidiare alla Quick-Step. Guarnieri si conferma uno dei migliori pesci pilota del mondo e Démare uno degli sprinter più dominanti. A questo punto il favorito per la ciclamino diventa lui. E la prossima settimana a Treviso può realizzare un altro poker dopo quello del 2020».

Domani, sulle tue strade, si corre una frazione particolarmente mossa. Lopez riuscirà a difendere la maglia rosa?

«Domani può succedere di tutto. Non manca nulla, nemmeno svolte e restringimenti improvvisi. E visto che la guida del mezzo conterà tantissimo, io dico che potrebbe essere il giorno di Nibali. Si può vincere anche in discesa, quindi chi meglio di lui?»