GIRO D’ITALIA / Le tre carte della Bora di Gasparotto: «Hindley, Kelderman e Buchmann i nostri leader. Arriviamo a Budapest con diverse incognite»

Gasparotto
Enrico Gasparotto alla Milano-Sanremo 2022
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Tre capitani per un obiettivo, la maglia rosa. La Bora-hansgrohe si presenta ai nastri di partenza del Giro d’Italia, volendo fare le cose in grande. Certo i tanti problemi fisici e influenzali hanno condizionato il percorso di avvicinamento alla corsa, ma Enrico Gasparotto vuole essere ottimista. Jai Hindley, Emanuel Buchmann e Wilco Kelderman possono mettere i bastoni tra le ruote ai grandi favoriti.

Ma come si gestiscono tre capitani, Gasparotto?

«Facile, sarà la strada a farci capire quale direzione intraprendere. Chi soffrirà meno durante la prima settimana sarà il nostro leader per la generale. Sono tre corridori forti, ma arrivano alla partenza di Budapest con non poche incognite. È difficile capire ora come andranno le cose…»

Quali incognite?

«Buchmann ha avuto problemi di salute. Si è ammalato al Giro dei Paesi Baschi e non ha più corso. Ha dovuto anche posticipare il ritiro in altura. Hindley invece è stato male la notte prima della Liegi, infatti non ha preso il via della Doyenne e ha ripreso ad allenarsi solo venerdì. Infine c’è Kelderman, che dopo la Tirreno ha preso la bronchite, è rientrato alla Liegi ed è rimasto coinvolto nella maxi caduta. Per lui problemi al ginocchio e una piccola botta alla testa. Anche lui ha ricominciato la preparazione venerdì».

Una situazione abbastanza critica…

«Purtroppo questo Giro d’Italia arriva dopo un periodo molto particolare. Covid, bronchiti e infortuni hanno condizionato non poco tutto il gruppo. Se ci fate caso tutte le squadre partono con due o tre capitani. Come noi anche la Jumbo-Visma, che schiera Dumoulin, Foss e Oomen».

Ma la squadra di riferimento quale sarà a tuo avviso?

«Senza dubbio la Ineos. Hanno Carapaz che il Giro lo ha già vinto e dietro di lui corridori forti soprattutto in salita. Per lasciare a casa un velocista come Viviani vuol dire che fanno veramente sul serio. Il percorso del Giro è duro e loro hanno la squadra più adatta e solida».

Il nostro Aleotti che ruolo avrà?

«In condizioni normali Giovanni avrebbe dovuto lavorare per i suoi compagni. Lui lo sapeva ed era d’accordo. Certo ora bisognerà vedere cosa succede con i nostri tre capitani. Se non dovessero andare, è chiaro che per lui potrebbero aprirsi delle porte. Stesso discorso per Kamna…»

Che appare finalmente ritrovato…

«Ha vinto un’ottima tappa al Tour of the Alps, sta bene ed è pronto per il Giro. Anche lui potrà andare in fuga e cercare un successo di tappa se le condizioni lo permettono».