PARIGI-ROUBAIX / I consigli di Cribiori a Ganna: «Ecco come può vincere la Roubaix. Ma che errore non correre Gand e Amstel»

Filippo Ganna, attesissimo alla Roubaix, in una foto d'archivio alla Tirreno-Adriatico
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La Parigi-Roubaix si avvicina sempre di più e cresce la tensione attorno ai grandi attesi protagonisti. Tra questi non può non esserci anche il nostro Filippo Ganna, dato da tutti come caratteristicamente perfetto per il pavé dell’Inferno del Nord, ma alla prima vera esperienza da capitano. Franco Cribiori, che di Roubaix ne ha vinte quattro seguendo dall’ammiraglia il “Gitano” Roger De Vlaeminck, appare fiducioso sul campione del mondo delle prove contro il tempo, ma tiene a precisare alcuni errori fatti da Ganna in queste ultime settimane. Non manca poi di dargli qualche consiglio in vista della gara di domenica.

Cribiori, ormai ci siamo. Domanda secca: Ganna può vincere la Roubaix?

«Certo che può! Quando parliamo di Ganna dobbiamo sempre considerare che è uno dei ciclisti migliori al mondo attualmente, campione del mondo e campione olimpico. Ha il fisico perfetto per la Roubaix, ha gambe, motore e resistenza. Forse ha poca esperienza, ma anche Colbrelli non l’aveva lo scorso anno».

Ha corso poco però, nemmeno una corsa di preparazione sul pavé…

«Quello è il problema maggiore. La Roubaix non è una corsa che si inventa, bisogna arrivarci preparati altrimenti il rischio di saltare sul primo tratto di pavé è altissimo. E qui lui ha sbagliato, decisamente. Anche se non le finiva doveva essere al via della Gand e dell’Amstel, forse anche del Fiandre. Ma permettetemi di raccontare un aneddoto».

Roger De Vlaeminck e Franco Cribiori alla Parigi-Roubaix

Prego.

«Con De Vlaeminck per preparare la Roubaix correvamo sempre la Gand-Wevelgem, ma lui aveva l’impressione che non fosse abbastanza lunga e dura per fare fondo. Così partiva da casa sua la mattina e si faceva 50 chilometri in bici per arrivare alla partenza della Gand. Alla fine della corsa ritornava a casa sua in sella facendosi in tutto più di 350 chilometri».

Come dovrà correre Ganna?

«Innanzitutto non deve mai farsi trovare oltre la quindicesima posizione, specie all’attacco dei tratti in pavé. Poi viste le sue caratteristiche sarebbe bene se entrasse in una fuga da lontano. Un gruppo di 10-12 corridori dove poter andare avanti regolare e meno a strappi. Ci sono corridori più esplosivi di lui che sulle pietre possono fare maggiormente la differenza».

E poi?

«Centellinare le energie. Anche se è una corsa totalmente pianeggiante, ci sarà tensione, difficoltà nel prendere avanti i settori, tanta fatica dovuta alle vibrazioni. Insomma, è l’Inferno…»

Saranno fondamentali i suoi compagni…

«Assolutamente, sia per tenerlo su sia per dargli una mano in un eventuale attacco. La squadra è forte, ci sono corridori esperti con Van Baarle, Rowe, Kwiatkowski. Non certo gli ultimi arrivati».