Al Giro dei Paesi Baschi un Roglic sottotono. Intanto Vingegaard si fa spazio in casa Jumbo-Visma

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Primoz Roglic in azione alla Milano-Sanremo 2022
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Non è stato certo un Giro dei Paesi Baschi indimenticabile per Primoz Roglic. Dopo aver vinto la cronometro di apertura da campione olimpico in carica, lo sloveno della Jumbo-Visma ha mantenuto la leadership della corsa a tappe spagnola per tre giorni, prima di cedere il passo sulle salite più impegnative per via di un problema al ginocchio.

Nella tappa regina con arrivo a Mallabia, Roglic non è riuscito a tenere le ruote dei migliori, chiudendo addirittura a 1’15” dal vincitore Carlos Rodriguez. Un risultato non da lui, che è capace di andare forte e vincere da febbraio a ottobre, e che dà conferma ad alcuni segnali non proprio positivissimi arrivati nelle settimane precedenti dal suo fisico. Anche alla Milano-Sanremo, infatti, lo sloveno si è staccato sul Poggio sotto le accelerazioni di Pogacar, Van der Poel e Mohoric. Niente di tragico, sia chiaro, al grande appuntamento di luglio mancano ancora tre mesi.

Se da una parte abbiamo un corridore come Pogacar che sembra non accusare mai la stanchezza e la fatica, dall’altra abbiamo Roglic, sicuramente più umano del connazionale nelle prestazioni. La sfida al Tour de France sembra ridotta a loro due, ma attenzione perché in casa Jumbo-Visma scalpita il giovane Jonas Vingegaard.

Il danese, secondo all’ultima Grande Boucle dopo il ritiro del suo capitano, ha chiuso sesto in classifica generale ai Baschi. Il suo ritardo? Solo 32 secondi dalla maglia gialla Dani Martinez. Con il Tour che parte dalla “sua” Copenhagen, Vingegaard ha grandi ambizioni, pur sapendo che su un gradino più alto nella scala delle gerarchie c’è proprio Roglic. I due capitani però potranno giocare di squadra per mettere in difficoltà Pogacar. Servirà collaborazione, altrimenti il fuoriclasse Tadej chiuderà i giochi già nella prima settimana.