GIRO DONNE / Giada Borgato: «Un tracciato esigente e ben disegnato, sarà spettacolo fino alla fine»

Giro Donne
Un'immagine del gruppo compatto scattata nello scorso Giro d'Italia (foto PMG/Bettini)
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Torniamo sul Giro Donne il cui tracciato è stato svelato oggi, per dare una lettura tecnica del percorso. A commentarlo con noi Giada Borgato che ha partecipato a cinque Giri da ciclista, mentre dal 2016 racconta la corsa rosa ai microfoni della Rai. Si parte da Cagliari il 30 giugno e si arriva a Padova il 10 luglio attraversando cinque regioni. 

«Il percorso mi piace molto – attacca Giada – perché hanno diviso il Giro in due parti: le cinque tappe tra Sardegna ed Emilia presentano tracciati mossi e pianeggianti che vanno bene sia per le le fughe che per le volate. La seconda parte di Giro è bella tosta. Non sarà come lo scorso anno che al secondo giorno si era già capito tutto, il Giro rimarrà aperto fino alla fine e anche per il pubblico sarà più bello da seguire».

Si parte con una crono a Cagliari, la seconda tappa di Tortolì ha dei saliscendi nel finale che potrebbero favorire l’arrivo di una fuga, mentre ad Olbia si aspetta la volata. Domenica 3 luglio, giorno di riposo per permettere alla carovana di traghettare alla volta del Continente, poi si ricomincia il 4 luglio con la Cesena-Cesena: si scalano Bertinoro, Barbotto e Monte Leone.

«Sì, la quarta frazione sarà molto movimentata – riassume la Borgato – con tanti saliscendi concentrati nel finale. Si comincerà a delineare la classifica perché quando la strada sale nel ciclismo femminile rimangono sempre le solite. Al contrario la quinta frazione sulla carta è per le velociste, ma bisognerà vederà se riusciranno a tenere chiusa la corsa: non è scontato…». 

Roberto Ruini, fondatore di PMG Sport e direttore generale del Giro Donne

Tasferimento in Lombardia alla boa di metà tracciato. Partenza da Sarnico, sulle sponde del Lago d’Iseo, e arrivo a Bergamo: chi punta alla classifica non può più nascondersi. 

«Prevedo una tappa bella tosta fin dall’inizio – annuncia Giada – La prima parte è in circuito con uno strappo che in tutti i giri allungherà il gruppo, poi si prosegue verso Bergamo. La salita di Bergamo Alta farà la differenza: per le donne è uno strappo impegnativo, chi è davanti in cima vince. E’ una tappa che lascerà un po’ di tossine nelle gambe per il giorno dopo, con il primo arrivo in salita sul Passo Maniva». 

Per l’ottava e nona tappa ci si sposta nelle Provincia Autonoma di Trento. La Rovereto-Aldeno è piuttosto breve, solo 92 chilometri, ma presenta due salite molto lunghe. Il giorno dopo, pronti via e si sale verso Andalo. Poi di seguito si scalano il Passo Durone e il Passo Daone a quota 1.291 metri

«E’ la tappa a cinque stelle – afferma Giada Borgato – qui ci si gioca la maglia rosa. C’è il terreno per recuperare, ma si può anche uscire di classifica perché sarà il terzo giorno in cui le leader se le staranno dando di santa ragione, ci sta che qualcuna possa andare in crisi. Anche perché c’è da considerare una cosa. I Giri disegnati così sono sempre durissimi in quanto nelle prime tappe aperte a tutte, le ragazze si “scannano”, vanno a blocco perché la maggior parte del gruppo si deve mettere in mostra nella prima parte del Giro Donne. Grandi fughe, grandi velocità e con questi ritmi anche le donne che puntano alla classifica arrivano alla fine non freschissime».

Ultimo atto a Padova con una probabile volata. Poi inizierà la festa finale. 

«Sono stati intelligenti – puntualizza Giada – a inserire questa tappa per velociste ed evitare, come spesso accade per gli uomini, che qualcuna si ritiri prima, vista la vicinanza con il Tour de France (partirà il 24 luglio da Parigi, ndr). E’ un Giro disegnato veramente bene. Molto esigente che mette d’accordo le cacciatrici di fuga, chi va in volata e le donne di classifica, perché nelle tappe più dure ci saranno loro e basta».

Ultima nota positiva il montepremi: 250.000 quello complessivo, 50.000 andranno alla vincitrice, pensate lo scorso anno erano 8.000… Un grande sforzo da parte dell’organizzazione che per il secondo anno di seguito è firmata dalla PMG Sport/Starlight di Roberto Ruini e che non vuole certo rimanere dietro nella sfida a distanza con il Tour de France