Villella riparte dalla Cofidis: «Voglio trovare la continuità che mi è mancata in questi ultimi anni»

Villella
Davide Villella in una foto d'archivio al Lombardia 2020
Tempo di lettura: 3 minuti

Quando Davide Villella passò professionista ormai otto anni fa, nessuno avrebbe pensato che il suo percorso tra i grandi del ciclismo sarebbe stato costellato da così tanti alti e bassi. «Vedendo quello che ho fatto tra gli Under 23 direi quasi più bassi che alti – ci confida il corridore di Magentama questo è lo sport. Mi sono messo a disposizione dei compagni in Cannondale, Astana e Movistar. E in fin dei conti, insieme, ci siamo tolti parecchie soddisfazioni».

Effettivamente le aspettative su Villella erano davvero alte. Due volte vincitore del Prestigio Bicisport, la Challenge che premia i migliori Under 23 italiani, Davide ha ottenuto da dilettante vittorie di assoluto rilievo. Si ricordano tra le tante il Giro della Valle D’Aosta, il Piccolo Lombardia e le tappe al Friuli.

«Mi veniva tutto semplice. Sapevo di essere un buon corridore e la domenica ero uno di quelli più marcati. Poi sono passato professionista con la Cannondale e qualcosa è cambiato. Correre per gli altri ti porta a perdere un po’ quella mentalità vincente e a sprecare molte energie. Insomma, le mie gare erano diventate molto diverse».

Nel palmarès Villella vanta tre vittorie: la Japan Cup, la classifica generale del Tour of Almaty e la maglia di miglior scalatore alla Vuelta di Spagna. Da leader indiscusso della Colpack, Villella si è trasformato in un gregario di lusso, con ogni tanto la possibilità di lasciare il segno.

«Quello che mi è mancato l’ultimo anno in Movistar è proprio un po’ di spazio. Con Valverde in squadra diventa difficile essere leader, ma mi sarebbe piaciuto mettermi in mostra qualche volta. Sono stati due anni così e così, anche per via della Pandemia. Praticamente abbiamo corso realmente solo nel 2021 e fino al Giro ho dovuto lavorare molto».

Con la Movistar che non era disposta a rinnovare il suo contratto, Villella è stato contatta dalla Cofidis, una squadra che dopo l’addio di Viviani è pronta a ricostruire solide basi. Damiani lo ha voluto con sé per mettere un altra freccia nel proprio arco e lui non ha alcuna intenzione di perdere questa occasione.

«Sono ancora nel WorldTour e questo significa che posseggo delle qualità. Quello che chiedo è trovare solo un po’ di continuità, perché poi le cose buone vengono di conseguenza. Già nelle prime corse dell’anno mi sono mosso bene, anche se mi sarebbe piaciuto entrare in top-ten».

Considerando l’inverno difficile che ha dovuto affrontare, il rientro alle corse alla Challenge Mallorca ha dato a Villella ottimi segnali. Il suo programma di gare fino al Giro è davvero interessante e avrà il suo culmine proprio alla corsa rosa. Poi si tirerà una linea e si farà il primo bilancio.

«Sfortunatamente ho preso l’influenza nei giorni intorno a Natale e per dieci giorni non mi sono allenato un granché. Poi con i ritiri con la Cofidis ho iniziato a riprendere il ritmo ed eccomi qui. Correrò in Oman, poi a Laigueglia e molto probabilmente la Parigi-Nizza. Al Giro d’Italia voglio essere protagonista, andando sia alla ricerca di una vittoria di tappa sia aiutando Guillaume Martin in classifica generale».