Gaviria fiducioso per il 2022, ma il programma è da definire: «Debutto al Saudi Tour, poi si vedrà»

Fernando Gaviria in azione al Giro d'Italia 2021, nella tappa da Foggia a Guardia Sanframondi
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Molti dubbi e pochissime certezze nel 2022 di Fernando Gaviria. Il velocista colombiano dell’UAE Team Emirates, non sa ancora bene come si articolerà la propria stagione che si aprirà con il Saudi Tour. Nel corso del media day organizzato dalla squadra emiratina, il 27enne di La Ceja al quarto anno con la stessa formazione, ha però lasciato emergere grande fiducia per il futuro, inserito all’interno di un roster sempre più forte e competitivo.

Fernando Gaviria e i programmi del 2022: le basi per fare bene ci sono tutte

«Per il momento so soltanto che inizierò con il Saudi Tour – ha dichiarato il colombiano – è una corsa importante per noi. Non abbiamo ancora definito il calendario. Per quanto riguarda i Grand Tour, sarà difficile che io possa andare al Tour de France, so che tutta la squadra sarà a supporto di Tadej, che proverà a vincere ancora. Credo che tutti i ciclisti vogliano vincere una tappa in un Grand Tour, è sicuramente un obiettivo. Ma vediamo con la squadra quali decisioni saranno prese».

Ad attenderlo anche le Classiche di primavera: «Non so se come arriverò alla Milano-Sanremo, mancano ancora un paio di mesi. Ho fatto una buona preparazione e mi sono allenato bene. Dovrò aspettare le prime corse importanti e vedere come va. Adesso però sto bene, fisicamente e mentalmente. Saranno anni molto importanti per me».

Pochi risultati nell’ultima stagione, ma i margini di miglioramento ci sono tutti: «Nel ciclismo ogni tanto è più facile vincere, ogni tanto lo è un pochino meno. Ho cercato spesso la vittoria al Giro d’Italia dell’anno scorso, ma non è arrivata. Ero preparato al punto giusto, ma semplicemente non è arrivato il successo. Per questo lavoro per poter ottenere un risultato migliore»

L’UAE Team Emirates è un’autentica corazzata: «L’anno scorso la squadra ha fatto acquisti importanti, come velocisti e persone per costruire il treno. Il team sta diventando sempre più forte. Sappiamo che quando hai uno come Tadej che vince il Tour, devi incentrare le forze su di lui. Ora la squadra è forte su più terreni, e questo può solo essere un vantaggio per me. La nostra crescita mi aiuta, non è un limite».