Nieri sul futuro della Qhubeka: «Domani si deciderà tutto. E Puppio meritava di partecipare ai mondiali»

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Daniele Nieri, diesse della Qhubeka, al Giro del Friuli U23 2021
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Domani si dovrebbe conoscere il futuro della Qhubeka NextHash, la formazione del World Tour che nelle ultime settimane ha fatto sapere di non avere ancora certezze sulla permanenza nella massima categoria. Ma dalle parole di Daniele Nieri, che si occupa dei giovani della development, filtra ottimismo.

In ogni caso, Daniele, voi andrete avanti.

«Sì, indipendentemente dal destino della World Tour. Comunque domani si saprà tutto, siamo molto fiduciosi».

La squadra rimarrà nel World Tour?

«Non spetta a me dirlo, ma Douglas Ryder (il team manager, ndr) ha molte risorse e quindi speriamo di farne ancora parte».

Per voi sarebbe fondamentale, visto che siete la squadra di sviluppo.

«Senza dubbio. Penso a Coati e Puppio, che non hanno ancora firmato nessun contratto. Mettiamola così: se rimanessimo nel World Tour, ci sarebbero buone possibilità di vederli vestire quella maglia».

Dalla stagione di Puppio ti aspettavi di più?

«Ha avuto due mesi abbondanti di buio a metà stagione, dovuti anche ad una brutta caduta rimediata in Polonia con la nazionale prima del Giro d’Italia. Ha fatto fatica a riprendersi».

Di lui, a proposito, si dice che caratterialmente debba ancora maturare.

«Diciamo di sì, ha le sue idee, è timido e introverso. Ma che bel corridore: è arrivato sesto alla Bernocchi dominata da Evenepoel, merita assolutamente il professionismo».

Meritava anche di partecipare al mondiale?

«Sì, lo dico col massimo rispetto per le scelte di Marino Amadori. Nel finale di stagione, secondo me, è stato il miglior dilettante italiano. Non andava più piano di Baroncini».

Anche Coati ha dimostrato una costanza notevole.

«Ha colpito anche me, davvero. Pure lui, come Puppio, è caduto in Polonia prima del Giro ed era messo male, pieno di lividi in testa. Si era impaurito anche Amadori. Ma per il resto è stato una garanzia. E ha la mentalità giusta per rimanere tanti anni nel professionismo».

Su chi punterete il prossimo anno?

«A giorni annunceremo l’organico, posso dire che avremo 10 o 11 atleti e una buona metà sarà italiana. Ci sarà anche Raffaele Mosca, juniores con un gran bel potenziale».

Bonaldo e Guasco rimarranno con voi?

«Sì. Da Bonaldo mi aspetto il salto di qualità decisivo. Da Guasco anche qualcosa in più: è una mia scommessa, l’ho voluto fortemente io e l’ho sempre difeso. Come uomo squadra è perfetto, però adesso gli chiedo dei risultati».