Continental e non: ecco cosa ci raccontano le classifiche del Prestigio

Marcellusi
Martin Marcellusi guida la Mastromarco Sensi Nibali alla Coppa Ciuffenna (foto: Simona Bernardini)
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Viste le differenze che ci sono tra le formazioni Continental e quelle dilettantistiche tradizionali, per il Prestigio 2021 avevamo pensato di distinguere in verde i primi tre corridori e le prime tre formazioni facenti parte del secondo insieme. Differenze su tutti i fronti, non soltanto sulla carta: ma anche in termini di budget, di organico, di calendario. La scelta si è rivelata azzeccata, poiché emerge uno spaccato molto interessante.

Quello che balza agli occhi è il predominio delle Continental. Su tutte la Colpack (nel cui bilancio non figura lo straripante Juan Ayuso perché spagnolo) e la Zalf. Sono le squadre più ricche e più organizzate, con più frecce al proprio arco. Formazioni in grado di controllare la gara e concluderla, se non sul podio, quantomeno entro le prime dieci posizioni. Nella parte alta di entrambe le classifiche troviamo anche altre realtà Continental le quali, tuttavia, non hanno fatto poi così meglio di tante avversarie con minori possibilità: pensiamo al Cycling Team Friuli, che sta vivendo un momento di rinnovamento; alla Qhubeka, che specialmente nella parte centrale della stagione si aspettava di più da Puppio e Coati; e alla Iseo-Rime-Carnovali-Sias, che in campo internazionale si è affidata quasi esclusivamente a El Gouzi. Altre squadre come Mg K Vis e Work Service, invece, almeno nelle gare contemplate dal Prestigio hanno fatto proprio fatica. Discorso diverso per la Beltrami, piena di giovani molto promettenti ma attualmente ancora acerbi, e la General Store, che ha vinto diverse prove con Rocchetta e Lucca, i quali non figurano nelle graduatorie del Prestigio soltanto per una questione d’età.

E le non Continental?

Dall’altra parte, c’è una batteria di formazioni dilettantistiche tradizionali che di arrendersi in partenza non ha nessuna voglia. La Mastromarco è stata una delle migliori nell’ultima parte di stagione, con Nieri e Marcellusi che andranno alla Bardiani e Magli che spera di raggiungerli. La Biesse, che dal prossimo anno si chiamerà Biesse Carrera e tornerà tra le Continental, ha vinto al Giro con Ciuccarelli e Bonelli e a Poggiana di nuovo con Ciuccarelli, il quale dal 2023 passerà professionista con Gianni Savio. La inEmiliaRomagna, oltre ad aver fatto passare professionista Tarozzi, ha conquistato una frazione al Giro e vestito la maglia rosa con Cantoni, senza dimenticare le belle prestazioni di Dapporto. E ancora, la Trevigiani-Campana Imballaggi-Geo&Tex deve molto a Colnaghi, ma ha saputo valorizzare anche Busatto.

Insomma, il talento non è una prerogativa delle Continental. Queste ultime rimangono fondamentali per garantire un calendario internazionale e una struttura all’altezza. Ma poi all’estero bisogna andarci e magari provare anche a mettersi in mostra, con tutte le difficoltà del caso. Sono queste realtà a lanciare il maggior numero di talenti, ma allo stesso tempo non dimentichiamoci di chi spesso li svezza per primi: dei Balducci, dei Provini, dei Coppolillo.