Comitati regionali preoccupati. Cosa succede in Federazione?

In piedi da sinistra Gianantonio Crisafulli, Serena Danesi, Cordiano Dagnoni, Chiara Teocchi, Norma Gimondi, davanti da sinistra Giancarlo Masini, Ruggero Cazzaniga, Carmine Acquasanta, Giovanni Vietri, Fabio Forzini
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Che il presidente Dagnoni avesse il pieno diritto di decidere come e con chi cambiare la struttura delle Nazionali nessuno lo ha mai messo in discussione. Ma i modi del suo operato stanno creando molta preoccupazione nei comitati regionali e tra gli addetti ai lavori.

Dopo la discutibilissima gestione per l’esonero di Cassani, tecnico della Nazionale strada, ecco l’esonero di Dino Salvoldi alla vigilia dei campionati del mondo della pista. A determinare l’esonero si dice (ma sarà vero?) sia stata una lettera delle atlete più rappresentative (secondo le malelingue guidate dalla Guderzo che aspirerebbe all’ammiraglia) che avrebbero così contestato l’operato del tecnico che ha dato visibilità e successo al settore.

Salvoldi è un dipendente del Coni e come tale non può essere licenziato, ma solo destinato ad altro incarico. Penserebbero per lui alla categoria juniores. Ancora una volta una gestione discutibile di uno dei maggiori capitali umani della Federazione.
Ma non è finita.

Un’altra lettera sarebbe stata scritta dagli atleti paralimpici per chiedere l’allontanamento di Mario Valentini, vero e proprio factotum della Nazionale paralimpica protagonista anche a Tokyo. Anche in questo caso scarsa valutazione delle competenze e dei meriti, ma pieno accoglimento della richiesta degli atleti e allontanamento del tecnico.

Si dice che anche la nomina di Scirea sia stata chiesta ed ottenuta da Filippo Ganna. Insomma, non sarebbe più la Federazione a valutare l’operato dei tecnici, ma gli atleti. E l’accoglimento di questo principio, se fosse vero, renderebbe molto più deboli anche i nuovi tecnici che dovranno innanzitutto preoccuparsi di avere il gradimento degli atleti.
C’è molto subbuglio in Federazione.