Lefevere: «Squadra femminile? Non faccio beneficienza». Si scatena la polemica e arriva la risposta della Deignan

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Patrick Lefevere in una foto d'archivio alla Strade Bianche 2021
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Patrick Lefevere è noto per non avere peli sulla lingua. Come molto spesso accade le sue dichiarazioni lasciano sempre ampi spazi di discussione e anche questa volta non è stato da meno. Nel suo spazio dedicato su Het Nieuwsblad, il team manager della Deceuninck-QuickStep ha avuto modo di parlare della crescita esponenziale del ciclismo femminile e della scelta di alcune formazioni WorldTour di aprire una squadra “sorella” anche nel circuito delle donne.

Commentando la nascita della Cofidis Women, di cui abbiamo parlato anche su quibicisport.it, Lefevere ha affermato di non avere in mente la costruzione di un gruppo sportivo femminile. Le motivazioni? Eccole… «Non sono un centro di assistenza sociale. Economicamente per me è qualcosa di insostenibile. Non ho l’esperienza, i soldi, il tempo o la voglia di investire in qualcosa che non so dove andrà a finire. Diciamoci la verità, il ciclismo belga femminile è anche a livelli molto bassi e io non faccio beneficienza».

Ovviamente queste parole hanno lasciato alle spalle un mare di critiche e di risposte degli appassionati del ciclismo femminile e delle stesse atlete. Questo sport è visto da Lefevere solo come un business e un uomo d’affari come lui non vede grandi prospettive per il settore femminile, pur avendo una crescita importante negli ultimi anni. Lizzie Deignan si è posta a capofila e non le ha mandate a dire…

«Non sono delusa dai suoi commenti. Sappiamo che persona è Lefevere e come ragione. Anzi, se posso dire la verità sono contenta che un uomo come lui non abbia interesse per il ciclismo femminile. Sarebbe capace di rovinare anche il nostro sport».