Mondiali 2021 / Pogacar e Roglic, tra amicizia e rivalità: la Slovenia vuole la maglia iridata

Roglic
Primoz Roglic e Tadej Pogacar con la maglia della Slovenia ai Campionati del mondo di Imola nel 2020
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Cosa sarebbe il ciclismo senza rivalità e dualismi? Probabilmente sempre magico e speciale ma privo di quella componente di epicità e avventura che lo rendono unico tra tutte le discipline sportive. Uno dei dualismi che più garba i tifosi è quello tra Primoz Roglic e Tadej Pogacar seppur tra i due scorra buon sangue, la stima non manchi e le loro battaglie siano sempre state disputate all’insegna della correttazza e della lealtà, elementi fondamentali per ogni corridore che si rispetti.

Outsiders di lusso

Cosa potranno fare ai campionati del mondo nella prova in linea élite uomini domani i due sloveni? Questa è una domanda intrigante e al contempo insidiosa. Il percorso che si troveranno ad affrontare è esigente, sia per i chilometri da affrontare – ben 268,3 – sia per i molteplici muri fiamminghi con cui dovranno fare i conti. Certo, non si parla delle grandi asperità a cui sono abituati ma, il ciclismo non smette mai di ricordarlo, ogni gara è una storia a sé e ogni terreno è possibile trampolino di lancio verso qualcosa di importante.

Quale il loro avvicinamento alla prova iridata? Differente, notevolmente: il grintoso e potente Primoz non corre dal 5 settembre, atto finale della Vuelta di Spagna vinta da dominatore, mentre il ”bimbo d’oro” Tadej, dal perenne sorriso sulle labbra quando si invola tra due ali di folla e quando scende di sella, è reduce dai campionati europei sulle strade del Trentino e da un decimo posto alla cronometro individuale di questi mondiali che hanno consacrato il nostro Filippo Ganna, autore di uno splendido bis. Le loro stagioni sono state intense, indubbiamente felici e da recriminare hanno ben poco.

Il mondiale è sempre storia a sé e i due fuoriclasse, pur non essendo tra i favoritissimi, saranno ugualmente da tenere d’occhio. Potrebbero tentare qualcosa assieme, una azione congiunta per costringere le altre nazionali ad inseguire subito? Attaccherà uno mentre l’altro lo coprirà? Oppure ognun per sé e ci si vede dopo l’arrivo? Gli interrogativi sono tanti, sotto alcuni aspetti buffi e variegati. Fatto sta che, una volta partiti dalla gotica Anversa di arte e diamanti sfavillante, bisognerà fare i conti con un duo che potrebbe scompigliare le carte in tavola e mettere in crisi tanti per arrivare a Lovanio.

D’altronde, oltre alle grandi corse tappe dove hanno magistralmente imposto la loro egemonia in questo 2021, i due vantano nel loro palmares anche la Liegi-Bastogne-Liegi: Roglic la fece sua nel 2020, mentre Pogacar quest’anno togliendosi il lusso di mettere la sua ruota davanti all’iridato Julian Alaphilippe chiamato a difendere un titolo mondiale che fa gola al cosiddetto Lato Solare delle Alpi la cui luce è pronta a illuminare le Fiandre, terra di campioni, di conquiste e di imprese che oltrepassano l’ardire della ragione rendendo la bici destriero vigoroso e con l’animo nobile del combattente.