MONDIALI 2021 / Colbrelli insegue il sogno maglia iridata. Cassani crede in lui, è l’uomo giusto su cui puntare

Colbrelli
Davide Cassani e Sonny Colbrelli agli Europei 2021 di Trento
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I suoi tifosi hanno portato la vernice da casa: sull’asfalto del circuito mondiale hanno scritto Sonny Sonny Sonny fino alla fine della strada. I favoriti in un Mondiale come questo sono talmente tanti, e forti, che ci sarebbe da tremare. Ma in fondo a un anno come questo Colbrelli non può non essere uno di loro. 

E’ lui, Sonny, che ha appena coperto la maglia rossa bianca e verde di campione italiano con quella piena di stelle di campione europeo. E’ lui che ha battuto Remco Evenepoel alla fine di un duello spaccacuore nel cuore di Trento. E’ lui che ha vinto sette corse in questa stagione, raccogliendo finalmente quello che da tempo sperava di portare a casa. Sonny Sonny Sonny.

Cassani ha sempre creduto in lui: gli diede il ruolo principale in occasione del suo primo film azzurro, al Mondiale di Ponferrada, lo ha richiamato a Doha, a Bergen, ad Harrogate e ovviamente qui, nell’ultimo capitolo della sua storia d’amore con la nazionale. Davide lo abbiamo visto piangere a Trento, piangeva di gioia e forse pure di rabbia mentre i suoi ragazzi festeggiavano l’Europeo di Colbrelli, il quarto consecutivo per il ct azzurro liquidato senza tante cerimonie dal nuovo corso federale. Adesso manca l’ultima tesserina per completare il mosaico, e Colbrelli ha tutto per essere l’uomo giusto su cui puntare. Sonny Sonny Sonny.

Lui che ha raccontato che in Trentino la corsa si è svolta esattamente come l’avevano impostata alla vigilia, «vorrei farti vedere la riunione tecnica che abbiamo fatto il sabato, la domenica sembrava di giocare alla Playstation, si è svolto tutto esattamente così». Lui che aveva tre sogni: mettersi una bella maglia come quelle che vedeva in televisione, e quest’anno ne ha indossate addirittura due, imporsi in una corsa arrivando da solo, e ci è riuscito poche settimane fa al Benelux, e vincere una classica, ed è l’unico desiderio che gli manca da esaudire. La sua corsa del cuore è il Giro delle Fiandre, vincere un Mondiale nelle Fiandre sarebbe un buon compromesso. Sonny Sonny Sonny.

Lui, che lasciata la scuola è andato a lavorare in acciaieria, «mi alzavo alle cinque per scaricare i tubi dai camion, piangevo per la fatica e per il freddo», e adesso spera che il brutto tempo renda dura la corsa, così qualcuno si eliminerà da solo. Lui, che all’Europeo ha trovato il modo di scherzare con Trentin anche in corsa, «eravamo a tutta ma gliel’ho dovuto dire che stavamo passando da un posto dove l’avevo battuto due volte da Under23, alla Bolghera e al De Gasperi». Sonny Sonny Sonny.