
Lo doveva a se stesso e ai tifosi che aspettavano un suo acuto: Fabio Aru oggi, nella quindicesima frazione della Vuelta di Spagna da Navalmoral de La Mata a El Barraco, ha cercato di giocarsi la vittoria di tappa andando in fuga con il vincitore Rafal Majka, autore di una bella impresa che lo ha visto trionfare in solitaria.
L’attacco di Aru
Prima dell’ultimo giorno di riposo, il gruppo ha affrontato i 197,5 km odierni a velocità elevata specialmente nella prima parte di corsa. Sul primo dei quattro GPM di giornata, a rompere gli indugi è proprio Fabio Aru che seguito da Majka e Maxime Van Gils si avvantaggia sull’Alto de la Centenera. Non una salita durissima ma parecchio lunga e sufficiente per fare selezione.
Il ritmo è buono, Aru sa che potrebbe essere la giornata giusta e i problemi intestinali dei giorni scorsi sembrano alle spalle. Sui tornanti dell’Alto de la Centenera Van Gils paga pegno e in testa rimangono in due. L’alfiere della Qhubeka e Majka procedono di comune accardo, dandosi cambi regolari dopo lo scollinamento nella discesa di circa 20 chilometri che precede la seconda ascesa di giornata, il Puerto de Pedro Bernardo. Lo scalatore di Villacidro sembra avere una buona gamba ma il polacco della Uae ha una marcia in più e stacca il sardo sul GPM di seconda categoria e da inizia alla sua cavalcata trionfale.
Un segnale per la terza settimana
Da quel momento in poi, il Cavaliere dei Quattro Mori ha perso sempre più terreno sino a essere ripreso dagli altri fuggitivi e successivamente dal gruppo della maglia rossa, giungendo ottantatreesimo al traguardo a 23’04’’ dal vincitore di giornata. Non è arrivata la vittoria che sognava e neanche un buon piazzamento ma il coraggio non è mancato e, in vista della terza settimana di corsa, il tentativo di oggi potrebbe dare morale al Cavaliere dei Quattro Mori in cerca di una uscita di scena che possa concludere dignitosamente la sua carriera al termine del Giro di Spagna, come annunciato all’inizio di una manifestazione che lo ha consacrato nel 2015 e che ora lo vede all’ultimo atto del suo percorso.











