Paralimpiadi. Da Ministro a ciclista, la storia del politico d’argento Carol Novak

Tokyo 2020
Il velodromo Izu, terreno di sfida del ciclismo su pista alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo 2020.
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Le Paralimpiadi, così come le Olimpiadi di un mese fa, ci stanno regalando storie incredibili. Ma cosa succede quando per la prima volta nella storia dei Giochi, a raggiungere una medaglia è un uomo che di professione fa il politico?

Sì, avete capito bene. Ieri, al Velodromo Izu che ha visto sfrecciare il quartetto azzurro verso l’oro, il Ministro dello Sport rumeno, Carol Eduard Novak, ha conquistato l’argento nei 4.000 metri dell’inseguimento su pista.

Fin da piccolo Novak aveva un grande talento. Nato a Miercurea Ciuc, fredda cittadina della Transilvania, il futuro Ministro si era cimentato con il pattinaggio sul ghiaccio, riportando grandi risultati. Sfortunatamente però, durante una trasferta proprio in Italia per una gara internazionale, la sua vita da pattinatore si è interrotta a causa di un bruttissimo incidente stradale. All’ospedale il referto dei medici è terribile: bisogna amputargli il piede.

Novak però non si perde d’animo, studia legge, si laurea e grazie a una protesi sale sulla bicicletta. L’amore per il ciclismo è fulmineo, in pochissimo tempo diventa professionista e viene chiamato per partecipare alle Paralimpiadi del 2004. E si, nel mentre è anche diventato Ministro per lo Sport della sua amata Romania.