Ineos, tabù Vuelta da sfatare: Bernal punta al Grande Slam

Giro d'Italia
La gioia della Ineos-Grenadiers sul podio di Milano per la vittoria di Egan Bernal (foto: LaPresse)
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Spesso e volentieri, per gli avversari decisamente meno, la squadra britannica Ineos è stata definita dai più ‘’corazzata’’ e, osservando con attenzione gli uomini che schiererà a partire da sabato alla Vuelta de Espana, non si può dire abbiamo torto. A guidare la titanica comitiva ci penserà il colombiano Egan Bernal vincitore dell’ultimo Giro d’Italia, in cui ha conquistato anche la nona e la sedicesima tappa oltre alla classifica di miglior giovane, e della Grande Boucle nel 2019. La corsa spagnola è l’unico Grande Giro che gli manca per inserire con autorevolezza il suo nome nell’olimpo del ciclismo: sino ad oggi solo Anquetil, Gimondi, Merckx, Hinault, Contador, Nibali e Froome sono riusciti a trionfare in tutti e tre i grandi giri. Sette nomi di prestigio a cui Egan non aspetta altro che aggiungersi.

Ineos, alla Vuelta con un Dream Team: Bernal, Carapaz, Yates e Sivakov

E se le cose non dovessero andare come programmato? Nessun problema: per le frazioni in cui la strada sale e si fa arcigna la Ineos presenta il campione olimpico della prova in linea Richard Carapaz, secondo classificato lo scorso anno nella corsa spagnola, Adam Yates, uomo di resistenza che può vantare un nono posto al Giro d’Italia nel 2017 e un quarto al Tour de France nel 2016, e Pavel Sivakov nono alla Corsa Rosa di due anni fa. Ma gli uomini di valore in casa Ineos non terminano certo qui: al via ci sarà anche un debuttante d’eccezione, quel Tom Pidcock vincitore – alla sua prima Olimpiade – della medaglia d’oro nella prova di cross country nella mountain bike.

Il giovane astro britannico si tira fuori dai giochi ma quella vecchia volpe di Bradley Wiggins, per la cui squadra Pidcock ha corso da dilettante, lo ha designato come futuro vincitore del Tour de France. Bernal, inoltre, potrà contare sull’ecuadoriano Jonathan Narvaez al suo fianco anche al Giro, sul completo neerlandese Dylan Van Baarle e sul nostro Salvatore Puccio pronto a stare accanto al suo capitano ogni qual volta sarà necessario. Tredici le tappe di montagna, di cui quattro consecutive nell’ultima settimana dove le energie, fisiche e mentali, saranno al lumicino. Riuscirà il buon Bernal a realizzare una nuova impresa? Per dirlo è presto ancora ma, di sicuro, non si sottrarrà al confronto che può consacrarlo definitivamente.