TOKYO 2020 / Scartezzini: «Madison confusionaria, peccato per la caduta della Balsamo»

Scartezzini
Michele Scartezzini alla cerimonia del Giro d'Onore 2018
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In una spedizione che ci ha regalato finora molte soddisfazioni, una giornata difficile per i colori italiani della pista ce la dovevamo aspettare. Sfortunatamente una caduta a inizio Madison ha impedito alla coppia Elisa BalsamoLetizia Paternoster di giocarsi una medaglia fino alla fine.

Le ragazze erano partite bene conquistando subito un punto al primo sprint alle spalle, ma un grave errore di un’atleta irlandese ha fatto finire a terra la Balsamo. Da quel momento la corsa delle azzurre si è complicata, sempre costrette all’inseguimento delle coppie più quotate. Ne parliamo con il nostro esperto della pista, Michele Scartezzini

Michele, un’analisi di questa Madison Donne?

«E’ stata una Madison un po’ confusionaria. Le favorite olandesi hanno steccato, mentre la Gran Bretagna ha letteralmente dominato tutti gli sprint: la loro vittoria non è mai stata messa in discussione. Il problema è che ci sono state troppe cadute dovute a errori gravi».

C’è ancora da lavorare sulla tecnica, parliamo di una disciplina giovane in campo femminile…

«Sicuramente. Se non sbaglio sono 4 anni che è stata introdotta la Madison Donne. Gli errori di oggi però sono dovuti a distrazioni, basta prendere la caduta di Elisa».

Cos’è successo lì?

«L’irlandese ha completamente staccato la spina. Non stava guardando la sua traiettoria e ha centrato in pieno la Balsamo. Mi chiedo “ma dove stai con la testa?”. Spesso le ragazze sono delle funambole, passano sotto durante i cambi rischiando parecchio e salvandosi in extremis».

La caduta di Elisa quanto ha condizionato la prova delle azzurre?

«Molto. Eravamo partite bene ma poi ci siamo spente diciamo, credo che Elisa abbia preso una bella botta. Speriamo nulla di serio».

C’è il rischio che subentri un’altra atleta nell’Omnium di domenica?

«Il rischio c’è, ma credo ci sia il tempo per recuperare dalla botta. Se l’Omnium fosse stato domani allora era molto più probabile subentrasse la Paternoster».

Domani c’è un’altra Madison, quella di Viviani e Consonni. Cosa ti aspetti da loro?

«Loro partono sereni. Entrambi sono andati a medaglia e non hanno nulla da perdere, correre così può essere un vantaggio. I danesi possono partire favoriti, così come i francesi e i britannici, ma in una prova difficile come la Madison tutto può accadere».

Elia e Simone come hanno preparato la Madison?

«L’hanno preparata bene e si sono dedicati molto a questa disciplina. Per esempio loro hanno usufruito del weekend libero dai ritiri per trovarsi a Montichiari a lavorare sull’affinità. Il quartetto comunque è molto utile per allenare la Madison perché spesso le tirate dell’Americana sono più veloci di quelle dell’inseguimento. Poi si lavora sulle variazioni e i cambi di ritmo facendo dietro moto e alte velocità».

Quant’è importante l’affinità?

«Molto. Io per esempio molte Madison le ho fatte con Lamon: noi ci conosciamo perfettamente, bastano davvero poche parole. Simone ed Elia hanno un gran feeling, fino a quest’anno hanno corso insieme anche su strada».