GIRO D’ITALIA DONNE / Luperini: «Ma Elisa Longo Borghini non doveva andare in fuga con Ashleigh Moolman»

Su quibicisport.it il consueto e imperdibile appuntamento con la rubrica di Fabiana Luperini sul Giro d'Italia Donne
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La sesta tappa del Giro d’Italia Donne, la più lunga con i suoi 155 chilometri intorno al Lago di Como, l’ha portata a casa la velocista Emma Cecilie Jorgensen che ha battuto Coryn Rivera e Marianne Vos. Marta Bastianelli, la migliore delle nostre, ha sfiorato il podio e si è fermata al quarto posto, ma l’azione più importante del giorno porta la firma di Elisa Longo Borghini, partita dopo una sessantina di chilometri e ripresa ai meno 13. E allora analizziamo con Fabiana Luperini l’attacco della campionessa di Ornavasso.

Una bella reazione da parte di Elisa dopo le due tappe in salita piemontesi nelle quali non aveva brillato…

«Sì, ma il problema è stato che si è portata dietro Ashleigh Moolman-Pasio (la sudafricana, compagna di squadra della leader Van der Breggen e seconda in classifica, ndr) che chiaramente non aveva interesse a far decollare la fuga, anche se hanno avuto un vantaggio che ha superato i due minuti».

Cosa avrebbe dovuto fare secondo te?

«Io mi sarei rialzata, avrei evitato di insistere, cercando magari di riprovarci con altre compagne. Attaccare con la Moolman ha significato che la Sd Worx ha avuto la fuga sotto controllo».

Archiviata anche la sesta tappa siamo al giro di boa. Che cosa pensi del disegno di questa prima parte della corsa?

«Forse è stato un po’ troppo duro all’inizio. La cronosquadre, l’arrivo a Prato Nevoso e la cronoscalata di Cascata del Toce hanno dato subito un assestamento definito alla classifica anche per via dell’exploit della Sd Worx: questa partenza col botto ha tolto un po’ di suspence alla corsa».

E un primo bilancio delle italiane?

«Per ora sono state un po’ sottotono, ma ci sono ancora quattro tappe in cui fare bene e andare a caccia di un bel successo».