Ballan: «Van Aert può vincere ovunque. Pogacar non è imbattibile, ma la Ineos sta correndo malissimo»

Nuovo appuntamento con la rubrica sul Tour de France, in compagnia di Alessandro Ballan
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Quella del doppio Mont Ventoux era una delle tappe più attese del Tour de France 2021 e non ha deluso le aspettative. Van Aert conquista una magnifica vittoria, Pogacar svela le proprie debolezze staccandosi da Vingegaard, che da ora in poi diventa l’avversario più credibile dello sloveno insieme a Carapaz e Uran, poco intraprendenti ma comunque onnipresenti. Con il campione del mondo Alessandro Ballan, il punto sulla tappa di oggi.

Alessandro Ballan, quella di Van Aert è la vittoria più bella del Tour fin qui?

«Credo di sì, è incredibile che la tappa del doppio Mont Ventoux l’abbia vinta lo stesso corridore che ieri è arrivato secondo in volata dietro a Cavendish. E’ un campione, niente da dire. Già lo sapevamo, oggi ne abbiamo avuto la riprova. Anche Pogacar, tutto sommato, si è gestito bene pur vivendo una delle sue giornate più difficili».

Le difficoltà odierne dello sloveno devono rincuorare Carapaz e tutti gli altri: Pogacar non è imbattibile.

«E’ vero che si è gestito bene, non forzando eccessivamente e aspettando Caparaz e Uran, però per la prima volta si è dimostrato vulnerabile».

Chi è, a questo punto, il suo avversario più credibile?

«Secondo me sono due: Vingegaard e Carapaz. Il primo è giovane, e infatti era venuto per aiutare Roglic, ma oggi ha fatto qualcosa d’incredibile staccando un fuoriclasse come Pogacar su una delle salite più impegnative e mitiche».

Però, se Carapaz e la Ineos vogliono sperare di ribaltare Pogacar, devono correre diversamente.

«Assolutamente sì, la loro tattica non la capisco. Perché sostituirsi alla Uae in testa al gruppo pur non avendo la maglia gialla? Lascino a Pogacar e alla sua squadra la responsabilità di tenere chiusa la corsa. E al massimo provino ad attaccare da lontano».

Qualcuno avrà dei rimpianti per non aver attaccato prima Pogacar sul Ventoux?

«Col senno di poi credo proprio di sì. Non dico che sarebbe crollato, questo no, ma sicuramente avrebbe fatto molta più fatica a parare il colpo. Sono curioso di vedere cosa succederà nella prossima frazione d’alta montagna, credo che ne vedremo delle belle».