Al Tour de France 2021 stiamo assistendo a delle storie bellissime. Prima Julian Alaphilippe, che in maglia di campione del mondo va a prendersi la vittoria di tappa e la maglia gialla tra il pubblico festante, poi Mathieu Van der Poel, con la sua dedica a nonno Poulidor, ora Mark Cavendish. Il britannico della Deceuninck-QuickStep non lo dice, ma in testa avrà sicuramente il record di Merckx distante solo due successi. Ce la farà? Ne parliamo con Roberto Conti…
Roberto, ce la farà Cavendish a battere il record di Merckx?
«Alla partenza del Tour avrei risposto con un “no” secco, adesso non ne sono più sicuro. Ha vinto già due tappe ed è in forma strabiliante. Resta da capire se riuscirà a mantenere questa condizione anche nelle prossime tappe. A 36 anni recuperare è più difficile».
Quanto è importante avere attorno un ambiente sereno, quasi familiare?
«Per un corridore esperto come lui tantissimo. Sai, quando l’età avanza vengono meno le motivazioni. Allenarsi tutti i giorni diventa pesante e andare alle corse uno sforzo non indifferente. In questo senso la squadra diventa fondamentale per tenere alta la voglia e la passione. Un ambiente come quello della QuickStep aiuta sicuramente molto».
Parlando della volata. Cos’ha sbagliato l’Alpecin-Fenix?
«Tutto. Innanzitutto non mi spiego per quale motivo hanno deciso di fare le ultime due volate con Philipsen. Hanno Merlier che ha vinto al Giro e una tappa al Tour, perché sacrificarlo a fare l’ultimo uomo? Davvero non capisco».
Merlier dovrebbe “protestare”?
«Bisognerebbe vedere che tipo di accordi hanno preso in squadra. Non mi vorrei sbilanciare, certo che se il motivo è dovuto alla trattativa tra lui e la QuickStep allora la Alpecin sta facendo un grande errore. In quel caso Merlier dovrebbe mettersi in proprio».
Sagan e Van Aert, che idea ti sei fatto di loro fino a questo momento?
«Pretendere da Sagan una vittoria di tappa allo sprint è abbastanza azzardato. Secondo me sta aspettando percorsi più adatti alle sue caratteristiche per affondare il colpo. Non mi preoccuperei al momento. Per quanto riguarda Van Aert il discorso cambia…»
Ovvero?
«Van Aert a differenza di Sagan non è il capitano della sua squadra, quindi le occasioni sono sicuramente minori. Nella seconda e terza settimana lavorerà per Roglic, doveva sfruttare meglio queste prime tappe. Comunque il suo obiettivo più grande è l’Olimpiade, è normale che non sia nella migliore condizione».