TOUR DE FRANCE / Guarnieri e Gilbert contro l’UCI: «Avevamo chiesto la neutralizzazione». Ma arriva la risposta di Lappartient

Tour de France
Il gruppo durante la terza tappa del Tour de France 2021 (foto: A.S.O./PaulineBallet)
Tempo di lettura: < 1 minuto

Iniziano a emergere i dietro le quinte della tappa di ieri con arrivo a Pontivy. Come confermato da Philippe Gilbert e Jacopo Guarnieri, il sindacato dei corridori (CPA) aveva presentato una richiesta di neutralizzazione degli ultimi cinque chilometri proprio per far fronte alle difficoltà del percorso nel finale. L’organizzazione del Tour de France, A.S.O., aveva accettato la proposta ma si è dovuta scontrare con il secco “no” dell’UCI.

«Già nella serata precedente la tappaha spiegato Guarnieri alla Gazzetta dello Sport – con il CPA abbiamo chiesto di congelare i tempi ai meno 5 chilometri. La giuria ci ha negato questa possibilità». Anche Ivan Garcia Cortina si è accodato alle parole dei due colleghi, affermando che probabilmente con la neutralizzazione si sarebbe potuta evitare la caduta che ha visto coinvolto Jack Haig e gli altri uomini della Bahrain-Victorious.

A Radio Ouest France è arrivata prontamente la risposta prima di Thierry Gouvenou, disegnatore del percorso del Tour de France, e poi di David Lappartient, presidente dell’UCI.

«Tutte le squadre sapevano della pericolosità del percorso, avevamo segnalato tutte le difficoltà – afferma Gouvenou – In una corsa come il Tour de France tutti vogliono stare davanti. Non c’è molta coscienza in gruppo».

«Non è bello vedere corridori che cadono – aggiunge Lappartient – Però bisogna dire una cosa: Roglic è caduto da solo, Ewan ha sbagliato la valutazione. C’è troppo nervosismo e gli incidenti non sono dovuti solo al percorso. Non c’è spazio per tutti eppure non scendono mai sotto i 70 km/h».