TOUR DE FRANCE / Roberto Conti: «Van der Poel, sei un fuoriclasse. Roglic e Pogacar, così rischiate»

Tour de France
Roberto Conti commenta la quinta tappa del Tour de France 2021.
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Per nonno Poulidor l’abbiamo visto piangere. La voce spezzata dalle lacrime, quando l’intervistatore gli ha chiesto a cosa stesse pensando in quel momento, ci ha fatto ricordare che anche Mathieu Van der Poel è umano. Sì, perché per fare un’azione come quella sul Mur-de-Bretagne devi venire da un altro pianeta. Anche il nostro Roberto Conti, ex corridore della Mercatone Uno che sta commentando con noi queste prime tappe del Tour de France, è rimasto senza parole…

Conti, ma cos’ha fatto Van der Poel?

«Non so cosa dire, davvero. Ha fatto il vuoto sprigionando un’energia incredibile su quei pedali. Quando l’ho visto partire sul primo passaggio al Mur-de-Bretagne ho pensato: ha sprecato molto, ora nel finale sarà spacciato. E invece…»

E oltre alla vittoria di tappa è arrivata anche la maglia gialla…

«Direi che se la merita tutta, così come se la meritava Alaphilippe ieri. Questo Tour de France è di un livello elevatissimo. Non dimentichiamoci che Van der Poel è un corridore molto veloce, può essere protagonista anche domani».

Hai menzionato Alaphilippe. Cos’è successo oggi al francese?

«Facile, non ha recuperato dalle fatiche di ieri. Oltre al grande sforzo sulla salita conclusiva, Alaphilippe è rimasto almeno due ore più di tutti gli altri nella zona dell’arrivo tra antidoping, interviste, conferenze stampa, foto e podio. Un accumulo che oggi ha giocato a suo svantaggio».

Ancora una volta abbiamo visto Roglic e Pogacar giocarsi i secondi di abbuono…

«Io sinceramente non li capisco. Magari mi sbaglio, però perché non giocare più sulla difensiva in queste prime tappe? Mi ricordo come correva Indurain: correva al risparmio per gran parte del Tour, poi quando decideva di dare la stoccata rifilava uno, due o tre minuti a tutti gli avversari».

La paura è quella di arrivare scarichi nella terza settimana?

«Esatto. Soprattutto Roglic che come sappiamo ha dei problemi nel reggere le montagne della terza settimana…»

Come interpreti la tattica Ineos? Hanno tirato a lungo ma poi Thomas ha perso più 20 secondi…

«Credo volessero mantenere alta l’andatura per non far scattare nessuno. A volte è meglio pedalare regolarmente a una certa intensità piuttosto che rallentare e accelerare in continuazione. Comunque non avevano fatto i conti con Van der Poel».

Ultima domanda. Come hai interpretato l’allungo di Colbrelli?

«Con il senno di poi sarebbe stato meglio restare a ruota. Colbrelli avrebbe potuto chiudere al secondo posto senza quell’allungo. Si è ritrovato lì davanti e l’istinto gli ha detto di partire».