Cosa hanno in comune Richard Carapaz e Remco Evenepoel? Poco o nulla. Forse solamente la propensione per le corse a tappe. L’ecuadoriano del Team Ineos Grenadiers, infatti, ha conquistato il Giro d’Italia nel 2019, mentre il belga della Deceuninck Quick-Step ha già fatto incetta di piccole corse a tappe. Oggi, però, festeggiano entrambi una vittoria sentita perché attesa da quasi un anno. Dieci mesi che hanno avuto un impatto notevole su di loro. Carapaz ha visto sfumare una Vuelta di Spagna per questioni di secondi, mentre il 2020 di Evenepoel si è fermato in una scarpata al Giro di Lombardia.
Scatto Carapaz
L’ecuadoriano è tornato a sorridere al Giro di Svizzera, vincendo la volata contro Jakob Fuglsang. Un premio meritato per un corridore che non si è mai risparmiato, dando tutto se stesso per il bene della squadra. Quando è stato necessario, Richard ha accettato di fare da gregario, nonostante il palmares di tutto rispetto. E se c’è stato bisogno di farsi trovare pronto per fare classifica, non ha mai steccato. Affidabile e generoso, Carapaz lancia anche messaggi importanti in ottica Tour de France, dove rappresenterà un’arma preziosa per il Team Ineos Grenadiers,
Felicità Evenepoel
L’ultimo successo di Carapaz risaliva al 7 agosto, nella terza tappa del Giro di Polonia. Il sudamericano piegava una concorrenza agguerrita di cui faceva parte anche Remco Evenepoel, poi dominatore della gara. Da allora, si è interrotta la magia per il belga, che ha pagato l’infortunio al Giro di Lombardia. Il rientro alle corse direttamente al Giro d’Italia, forse, si è rivelato troppo frettoloso. La sua prima grande delusione non sembra aver scalfito più di tanto l’autostima del belga, che però aveva bisogno di trovare conferme dopo una simile batosta. Vincere è la miglior medicina. Oggi, al Giro del Belgio, Evenepoel ha mosso un passo importante verso la sua miglior versione.
