L’unica squadra a correre il Giro d’Italia con i freni tradizionali, alla fine, è quella che ha nelle sue file il vincitore assoluto. Perché la Pinarello Dogma F12 di Egan Bernal dispone del sistema tradizionale, mentre tutti gli altri hanno utilizzato e continuano a utilizzare i dischi. Potrebbe essere l’ultima volta che una bici rim brake conquista un grande giro?
Intanto vediamo da vicino questa Pinarello.
La base è una struttura in fibra Torayca 1100 1K, totalmente asimmetrica come tutta la gamma Pinarello. Un telaio che ha una forte impronta aerodinamica ma che propone anche carro e forcella curvate. Sono due eredità di modelli passati di Pinarello che troviamo anche qui, in questo top di gamma attuale.
Nel setup spicca il gruppo Shimano Dura Ace Di2 a 11 velocità, che Bernal utilizza nella classica configurazione 53-39 anteriore, con all’anteriore il manubrio Most Talon Ultra integrato in fibra composita. Un componente che è realizzato in addirittura sedici combinazioni differenti, le quali sommate alle 13 taglie del telaio forniscono possibilità di posizionamento in sella decisamente ampie.
Le ruote, anche se non riportano marchi, sono riconoscibilissime. Si tratta delle Lightweight Meilenstein per tubolare (in questo caso un Continental da 25 di sezione), che però rispetto allo standard hanno due dettagli da sottolineare.
Il primo è che all’anteriore troviamo 20 raggi anziché 16, l’altro è che questi (in composito a loro volta) sono legati insieme per migliorare la rigidità di questo set estremamente leggero e realizzato in Germania in maniera quasi artigianale.
Che sia l’ultima vittoria di una bici con freni a pattino in un grande giro, come ipotizzavamo in apertura? Non è ancora detto, pare però che sia l’ultima vittoria in una grande corsa a tappe della Dogma F12.
Fausto Pinarello, in questo video ci ha svelato l’immediato futuro della Ineos e del marchio trevigiano.
La bicicletta che abbiamo scovato noi e che ha fatto il giro del mondo sarà utilizzata sin dal Tour de France dai corridori della Ineos, ma in una versione ancora equipaggiata per freni tradizionali. Opzione che a questo punto sarà anche resa disponibile in commercio.
Dal prossimo anno, però, anche la formazione britannica passerà al disco, completando definitivamente la transizione di tutte le squadre WorldTour verso il sistema a rotori.