Bugno sta con Nibali: «È capitato anche a me di essere insultato. Non si faccia condizionare»

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Gianni Bugno alla presentazione delle squadre del Giro d'Italia 2021.
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Anche Gianni Bugno interviene a gamba tesa nel caso sollevato da Rachele Nibali. «Quello dei social è un mondo di vigliacchi. Gente che ti attacca senza mostrare la faccia, senza neanche metterci la firma, con un nome finto. Uno schifo». Due Mondiali, un Giro d’Italia, una Milano-Sanremo, un Fiandre, e citiamo soltanto i suoi successi più prestigiosi, Bugno ha un consiglio per Vincenzo. «I social non li deve proprio aprire. Glielo chiedono gli sponsor? Il team? Benissimo: li lasci gestire a loro, li faccia filtrare dall’ufficio stampa o da chi di dovere e non se ne occupi affatto. Il suo lavoro è un altro: sta correndo un Giro, deve rimanere concentrato soltanto su quello che fa, senza lasciare che tutto il resto lo tocchi. Io non leggevo neanche i giornali per non farmi influenzare». 

Rimane quello che la moglie di Vincenzo ha denunciato: attacchi continui, critiche gratuite, insulti. Bugno soffia per la rabbia. «E’ capitato anche a me. Quando correvo i social non c’erano, ma per la strada c’era sempre quello che mi urlava di smettere. Gli ultimi insulti me li sono presi l’anno scorso quando commentavo il Giro per la Rai: non andava mai bene niente. Magari non sarò nato per parlare in tv, ma penso di sapere qualcosa di ciclismo. Così è la vita, così è la gente. Nibali non deve pensarci: soltanto lui sa cosa deve fare, non ha bisogno che nessuno gli dica niente. Volete sapere chi è Vincenzo? E’ l’ultimo nostro grande campione. E va rispettato per questo. Se il mio giudizio gli può bastare, eccolo».

Quanto al resto del mondo, per Bugno la soluzione rimane quella di escludere i social dalla propria vita. «Un mondo di vigliacchi. Un commento sui social vale zero, come una telefonata anonima. La vita vera è un’altra cosa: sono i contatti umani, le persone che ti vogliono bene e fanno parte della tua storia. Gli altri non esistono».