GIRO D’ITALIA / Le pagelle: Francia protagonista. Gavazzi da 8, Ewan non fa una gran figura

La Groupama-FDJ compatta attorno alla maglia rosa Attila Valter (Foto LaPresse)
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Non cambia niente in classifica generale: arriva la fuga, come da copione. Tutti i big sono concentrati sulla tappa di domani, che dovrebbe dirci molte cose (o almeno più di quelle che sappiamo adesso).

I francesi 10

E’ un Giro che parla francese: la FDJ-Groupama mantiene la maglia rosa sulle spalle di Attila Valter, e la Cofidis di Roberto Damiani (lui no, non è francese, ma il voto è 10 a prescindere) si prende il successo di tappa grazie a una di quelle giornate perfette che vanno premiate con il massimo dei voti. La gloria tocca a Victor Lafay, venticinquenne di Lione che prima riesce a infilarsi nella fuga buona e poi al momento perfetto se ne va incontro alla prima vittoria da professionista.

L’Equipe 9

Sempre voti altissimi ai titoli del quotidiano francese, che nell’edizione online titola: Lafay L’a fait. Lo ha fatto, in francese, si legge proprio come il cognome del corridore della Cofidis. Quando il gioco di parole ci sta.

Victor Lafay trionfa nell’ottava tappa del Giro d’Italia 2021 con uno scatto nel finale (foto LaPresse)

I francesi 0

Il Giro che parla francese in Francia non si vede: la tivù non trasmette la corsa rosa. Appena finisce la tappa, sui social parte l’ironia dei tifosi transalpini, stanchi di vedere calcio e soltanto calcio su tutti i canali. Tutto il mondo è paese, d’accordo, ma noi il Tour de France lo vediamo eccome.

Gli italiani 7

Media fra il voto che merita Francesco Gavazzi, che a trentasei anni si regala una tappa da ricordare alla quale manca soltanto il gran finale (8) e quello che diamo a Giovanni Carboni (6): il corridore della Bardiani fa tutto alla grande finché non si fa prendere dalla frenesia e decide di inseguire Victor Campenaerts, partito troppo presto con il suo passo da cronoman. Così, al momento buono, non ne ha più. Peccato.

Vincenzo Nibali?

Chi ha seguito il Giro in tivù non può saperlo, ma ieri il fuoriclasse siciliano ha vissuto un’altra giornata difficile. Mai inquadrato dalle telecamere durante la tappa, è il due volte vincitore del Giro a raccontare al traguardo (a Ettore Giovannelli) quello che gli è successo. «Prima ho forato e sono stato costretto a cambiare la bicicletta. Poi attraversando un paese sono scivolato. Ho qualche escoriazione sul corpo, mi consola il fatto che la squadra sta andando bene, Ciccone ha dimostrato di avere una buona gamba e quindi andiamo avanti».

Caleb Ewan 2

Come le vittorie di tappa in questo Giro lasciato a un terzo del cammino. L’australiano sale in ammiraglia dopo pochi chilometri: prima si racconta che sia stato coinvolto nella caduta avvenuta all’interno di una galleria, poi viene fuori che si è fatto male a un ginocchio in albergo, non si sa come. Sta di fatto che si è staccato in principio della tappa. Era il velocista più in forma del Giro, è stato il più veloce anche a lasciarlo. E’ sempre una brutta figura.

Joaquin Txopi Gonzalez 72

Al Giro ognuno ha i suoi ricordi, i suoi piccoli o grandi primati. Joaquin Gonzalez, per tutto Txopi, massaggiatore della Trek-Segafredo, è al suo settantaduesimo grande Giro. Più che grande, grandissimo!