TOUR OF THE ALPS / Le pagelle: bravo Yates, corsa perfetta ma è Gianni Moscon a farci sognare!

Gianni Moscon, assoluto protagonista del Tour of the Alps, festeggia la vittoria della terza tappa (foto: Josef Vaishar)
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Spettacolare, ricco di emozioni e colpi di scena: il Tour of the Alps non ha deluso le aspettative. Trionfa Simon Yates, ma sono tanti i corridori protagonisti nel bene e nel male. Su quibicisport.it il pagellone tra campioni, promossi e bocciati di un’edizione stellare.

Simon Yates – 10

Un successo di tappa e poi, dulcis in fundo, la maglia verde della classifica generale. Che cosa chiedere di più? Simon merita il massimo dei voti e non solo per il doppio bottino conquistato, ma anche per il modo in cui lo ha fatto. Il corridore britannico infatti ha corso il suo Tota con grande autorità dimostrando sin dalla prima tappa di essere ben al disopra della concorrenza. Dopo il successo della seconda frazione Simon ha amministrato la leadership con autorità non andando mai in difficoltà. Va messo tra i grandi protagonisti del prossimo Giro d’Italia? Assolutamente sì!

Bilbao – 9

Ha vinto una tappa, la quarta, e a Riva del Garda sale sul secondo gradino del podio dietro a Yates e davanti a Vlasov. Lo spagnolo è pronto per il Giro dove però – lo ha confermato il suo diesse Pelizotti – partirà per fare il gregario di Landa. Okay, ma sarà davvero così? Vedremo. Una cosa però è certa: il team Bahrain-Victorious potrà contare su una coppia davvero affiata e se il gioco di squadra funzionerà, beh allora ne vedremo davvero delle belle. Gemelli pericolosi…

La volata vincente di Pello Bilbao sul traguardo di Pieve di Bono (foto: Bettini Photo)

Vlasov – 8

Prova a vincere una tappa ma il successo gli sfugge. Resta comunque brillante ogni qualvolta la strada comincia a salire e alla fine la sua regolarità è premiata con il terzo posto. Martinelli lo porterà al Giro assegnandogli i gradi di capitano dell’Astana e il corridore russo è chiamato ad un bell’esame di maturità soprattutto dopo l’edizione dello scorso anno quando lo scalatore del team kazako si ritirò per un mal di stomaco dopo appena due tappe.

Cepeda – 8

“Saviolandia” sforna un altro bel talento proponendo sul palcoscenico del Tour of the Alps uno “scalatorino” davvero niente male. Classe 1998, l’equadoriano della Androni Giocattoli-Sidermec, conquista la maglia bianca di miglior giovane della classifica, regalando a Gianni Savio un altro bel successo da mettere nella già ricca bacheca dei suoi trofei. Lo rivedremo al Giro? Sì, sembrerebbe proprio di sì e quindi non ci resta che aspettare qualche giorno per valutarlo meglio. Teniamolo d’occhio…

Jefferson Cepeda è stato il miglior giovane al Tour of the Alps (foto: Vaishar)

Moscon – 10

Gianni torna dopo più di un mese di stop e lo fa vincendo la prima tappa della competizione trentina con la classe del campione di razza. Poi si ripete a Naturno (terza frazione) confermando di essersi finalmente ritrovato (non vinceva una corsa da più di due anni). Grande Gianni, adesso vai al Giro e continua così, sempre che la tua squadra non ti tenga al guinzaglio per farti fare il gregario. Sarebbe un sacrilegio!

Quintana – 5

Nella seconda tappa, la prima di montagna, Nairo mette la sua squadra davanti a tirare e poi lancia l’affondo che però si rivela decisamente velleitario al punto che dopo pochi metri viene ripreso e poi staccato. Il colombiano continua ad essere l’ombra di se stesso alternando belle prestazioni ad altre decisamente scarse e onestamente si fa davvero fatica a pensare che a luglio possa vincere il Tour. Indecifrabile.

Froome – s.v.

Sarebbe da dargli un voto gravemente insufficiente visti i pessimi risultati inanellati tappa dopo tappa, ma diamo ancora una speranza a Chris che nonostante i gravi ritardi è ancora sicuro di poter tornare il corridore di un tempo. Punta al Tour de France e lo dice con convinzione ma onestamente ci riesce davvero difficile pensare che un corridore così lontano dai migliori del circus possa tra qualche mese imporre la propria legge e per giunta in un grande Giro come il Tour. Per il momento Chris è da “senza voto”. Più per rispetto che per pietà.

Chris Froome guida la Israel Start-Up Nation al Tour of the Alps (foto: Vaishar)

Fabbro – 7

Fa capolino nelle due tappe più dure della corsa e si piazza nella “generale” al 12° posto dimostrando di avere una buona condizione in ottica Giro dove però partirà per fare il gregario di Buchmann (che al Tour 2019 fu quarto). La strada comunque detterà, come sempre, la sua legge e il giovane scalatore friulano ha le carte per sorprendere tutti, anche il suo capitano. Coraggio Matteo, provaci!

De Marchi – 7

Riprende la maglia azzurra di miglior scalatore della corsa all’ultima tappa dopo averla persa il giorno prima. Combatte come un leone e per poco non vince una tappa che avrebbe meritato. Bravo “Dema”, il Giro d’Italia ti darà le soddisfazioni che meriti, almeno questo è il nostro augurio…

Pozzovivo: 6

Non molla mai e piano piano piano sta tornando il “Pozzo” che combatte su ogni salita. Chiude il suo Tota al 16° posto e domenica correrà la Liegi. Che dire, Domenico (38 anni) è davvero un esempio e al Giro non mancherà di farsi vedere. Questo è poco ma è sicuro. Esemplare!

Il percorso – 10

Nonostante le oggettive difficoltà legate alla pandemia e alle restrizioni imposte dalle autorità, l’organizzazione del Tour of the Alps 2021 è riuscita nell’impresa di realizzare un evento davvero avvincente. Belle tappe, gara vivace, organizzazione all’altezza: sì, la 44ª edizione del Giro del Trentino (dal 2017 Tour of the Alps) ha passato l’esame col massimo dei voti. Musica. Sipario. Applausi.