Rosa, una grande Freccia: da qui per ritornare al top

Diego Rosa in azione durante la quarta tappa della Tirreno-Adriatico, con arrivo a Prati di Tivo
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All’attacco, senza troppi calcoli, armato di coraggio e voglia di fare. Diego Rosa ha provato a giocarsi le sue carte alla Freccia Vallone (concludendo poi al 106° posto con oltre 10′ di ritardo). Una soluzione che non ha portato al massimo risultato possibile, vale a dire la vittoria, ma ha restituito un corridore nuovamente grande dopo le sfortune del 2020. Nella scorsa stagione, infatti, il piemontese classe 1989 aveva mostrato grandi lampi, come al trofeo Laigueglia, chiuso al terzo posto, alle spalle dell’imprendibile Giulio Ciccone e di Biniam Ghirmay Hailu. Poi la frattura della clavicola al Tour de France e fine delle ambizioni stagionali.

Delusione

L’infortunio è arrivato in un momento delicato perché Rosa era in cerca di risultati importanti dopo l’addio al team Ineos Grenadiers dopo tanti anni e la scelta della formazione Arkea-Samsic per provare a rilanciarsi. La caduta al Tour ha interrotto tutto, costringendo Diego a pensare ad altro, dando la priorità alla famiglia, arricchita dalla nascita del secondogenito Noah.

Rinascita

La ripartenza in questa stagione è stata fatta di tante gare corse in appoggio ai capitani di turno. La pedalata, però, sembra essere migliorata nettamente di volta in volta. Anche sotto questo punto di vista, la fuga odierna va interpretata come un segnale di ripresa, con ottimismo per i prossimi appuntamenti.