AMARCORD/50 Sagan e Viviani, una Sanremo per due. Ma uno sbagliò la volata, l’altro pagò il “fuoco amico”

Tempo di lettura: 2 minuti

Amici senz’altro, e da anni. Ma anche rivali, per la comune predisposizione a buttarsi nelle volate e per un sogno di primavera che non si decide a realizzarsi. All’inizio del 2019 Peter Sagan ed Elia Viviani si avvicinano alla Milano-Sanremo con le stimmate dei grandi favoriti.

Nulla di strano per lo slovacco, che nella Classicissima è già uno dei più grandi piazzati di sempre. Situazione nuova, semmai, per Viviani, legittimato però nel ruolo da un 2018 sontuoso (quattro tappe al Giro, tre alla Vuelta e la conquista della maglia tricolore) e da un ottimo inizio della nuova stagione. 

I due si sono già incontrati in Australia, al Tour Down Under di gennaio, e Viviani ha messo subito le cose in chiaro, vincendo in volata la prima tappa. La risposta di Sagan è arrivata due giorni dopo, anche se nell’occasione l’italiano si è staccato ben prima dell’epilogo.

Sagan e Viviani durante la Tirreno-Adriatico del 2019. In quella edizione l’italiano vinse la tappa di Foligno, battendo in volata proprio lo slovacco.

Per Viviani fatale il forcing della Deceuninck sul Poggio

«Chi dei due?» La domanda lanciata in copertina da Bicisport nel numero di febbraio prenderà ulteriore forza durante l’avvicinamento alla Sanremo: Viviani vincerà una tappa dello Uae Tour, poi lancerà uno squillo formidabile alla Tirreno-Adriatico, battendo sul traguardo di Foligno proprio Sagan. Lo slovacco si mostrerà meno brillante, proverà anche a dichiararsi fuori forma, senza convincere nessuno.

La corsa darà poi responsi amari per entrambi, colpiti e affondati da Julian Alaphilippe, altro grande favorito della vigilia e compagno di squadra di Viviani. Elia pagherà sul Poggio proprio il forcing della sua Deceuninck-Quick Step, impegnata a lanciare il francese. Sagan arriverà ancora una volta a giocarsela in una volata ristretta, ma sbaglierà tempi e modi, finendo quarto.