Borracce, è scontro tra corridori e UCI. Sono “regali” per i tifosi, serve buon senso

Un passaggio di borraccia tra un corridore della Vital Concept e il suo direttore sportivo al Tour of Oman 2019 (foto: A.S.O./Dehlie Thorstad)
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Si accende il dibattito sulle nuove regole che sono entrate in vigore dal 1° aprile, alimentato in particolare dalla squalifica comminata allo svizzero della Ag2r Citroën, Michael Schar, per il lancio di una borraccia durante il Giro delle Fiandre. Le borracce sono da sempre il simbolo, il regalo, il ricordo che i tifosi si portano a casa, quando per incastri del destino si trovano a bordo della strada e i corridori se ne liberano per sostituirle con altre piene d’acqua.

La squalifica di Schar, ha fatto discutere inevitabilmente e l’ACCPI, l’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani, ha espresso, insieme ad altre associazioni dei corridori, il dissenso nei confronti della decisione che tutto il mondo ha visto domenica al Giro delle Fiandre. Una norma che i corridori avevano approvato nelle riunioni con l’UCI, ma con la condizione che sarebbe stato concesso lanciare le borracce in direzione del pubblico.

Ecco il riscontro dell’ACCPI: «L’ACCPI ha partecipato in prima persona ai meeting dedicati ai nuovi regolamenti UCI grazie al vicepresidente Matteo Trentin – fa sapere l’associazione – Nelle riunioni era stato detto che sarebbe stato consentito gettare in sicurezza le borracce in presenza di pubblico. Pretendiamo che nell’applicazione venga usato il buonsenso. Assolutamente d’accordo nel multare chi lancia rifiuti in modo indiscriminato. Una borraccia donata ai tifosi è l’emblema dello sport che fa bene al pianeta per eccellenza e alla passione di grandi e bambini».