Scinto racconta: «Un monte di sangue, ma domenica per Alfredo ci sarò!»

Luca Scinto, protagonista di uno sfortunato incidente oggi, in una foto d'archivio
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«Non mi sono reso conto di nulla, solo un monte di sangue…» così Luca Scinto racconta la sua disavventura mentre, superata la cima del San Baronto, tornava verso casa.
«Avevo un paio d’ore libere e sono andato a fare una girata in bici. Sono arrivato alla nostra sede, sul San Baronto e stavo tornando a casa».
«Stavo infilando la mantellina – racconta – ed in quell’attimo che ho perso di vista la strada si è infilata davanti a me una macchina che, per di più, si è fermata al centro della strada. È accaduto tutto in un attimo e non avendola vista, ho picchiato senza nemmeno proteggermi con le mani. Un urto bestiale e se non avessi avuto il casco, probabilmente non la racconterei».

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È ancora scosso Luca e parla con qualche difficoltà: «Sul momento, più del dolore mi ha impressionato il sangue. Un mare. Non mi rendevo nemmeno conto di cosa fosse successo. Mi sono sdraiato per terra e col telefonino ho chiamato il 118».
«Ho rimediato otto punti al labbro, ma esternamente si vede poco. È stato molto bravo il dottore a ricostruire l’interno perché era lì una bruttissima ferita. Poi ho rimediato anche qualche punto al ginocchio e mi fa male un po’ tutto, ma noi ciclisti siamo animali: domenica sarò in corsa con la mia squadra in ricordo di Alfredo».
Intanto cibo freddo e liquido…
«E pensare che poco prima una macchina mi era spuntata all’improvviso da un incrocio ed ero stato molto bravo ad evitarla. Evidentemente era destino che quella “girata” dovesse finire in ospedale!»