Strade Bianche: Van der Poel è imbattibile, ma dove sono gli italiani? Il migliore, Bettiol, è 23°

Mathieu Van der Poel ed Egan Bernal guidano il gruppo degli attaccanti sullo sterrato della Strade Bianche (foto: LaPresse)
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Che la Strade Bianche non fosse una corsa felice per i nostri colori lo sapevamo. In quindici edizioni l’inno di Mameli è risuonato solamente una volta in Piazza del Campo, nel 2013, quando un giovane Moreno Moser fu capace di mettere alle sue spalle corridori del calibro di Peter Sagan, Fabian Cancellara e Greg Van Avermaet.

Non dobbiamo però nasconderci. Quella di ieri è stata una gara anonima e incolore per gli azzurri. Applausi ai sette che hanno animato la corsa e tanto di cappello alla splendida azione di Mathieu Van der Poel sullo strappo di via Santa Caterina. L’olandese, Alaphilippe, Bernal, Van Aert, Pidcock, Pogacar e Gogl sono stati semplicemente più forti, e noi lo riconosciamo. Ma se andiamo a vedere l’ordine d’arrivo, il risultato degli italiani è difficile da digerire.

Il primo degli azzurri è Alberto Bettiol, 23° al traguardo, seguito da Davide Formolo e Andrea Vendrame. Un mix di sfortuna (Bettiol è caduto quando era all’inseguimento dei sette di testa) e gregariato (Formolo ha attaccato a 60 km dal traguardo in appoggio a Pogacar) non ci ha permesso di essere competitivi.

Dai due però, a prescindere dai motivi che li hanno costretti nelle retrovie, ci si aspettava di più, se non altro per il quarto e secondo posto ottenuto nel 2020 alle spalle di un fenomeno come Wout Van Aert.

Avevano lasciato ben sperare i buoni piazzamenti di Davide Ballerini e Samuele Rivi, ma stamattina è arrivata la notizia: i due si erano ritirati ed erano passati sulla linea del traguardo dopo aver “saltato” tre settori di sterrato. Complimenti comunque a Ballerini per l’eccezionale lavoro in testa al gruppo in supporto al campione del mondo Julian Alaphilippe.

Mai nelle posizioni di testa neppure Gianluca Brambilla, grande protagonista in questa prima parte di stagione. Il corridore della Trek-Segafredo, senza Nibali e Ciccone, era finalmente libero di giocare le proprie carte su un terreno a lui congeniale. Non dimentichiamo che in maglia QuickStep fu terzo nel 2016 dietro Cancellara e Stybar, superato solo nel finale dopo una gara sempre all’attacco. Il risultato finale è un 33° posto a 6’43” dal vincitore.

Diego Rosa, capitano dell’Arkèa-Samsic, è addirittura 57° ad oltre 10 minuti da Van der Poel, dietro anche al giovane Giovanni Aleotti, alla prima esperienza con lo sterrato della Strade Bianche. Non ci si poteva aspettare di più invece da chi ha lavorato per i rispettivi capitani.

Insomma, una gara difficile in cui non siamo mai stati protagonisti. In vista della Tirreno-Adriatico e della Milano-Sanremo bisognerà necessariamente fare di più…