Parigi-Nizza, quante stelle al via: Geoghegan Hart e Hindley a caccia di Roglic

Geoghegan Hart
Tao Geoghegan Hart con alla ruota Jai Hindley durante la dura tappa dei Laghi di Cancano al Giro d'Italia 2020.
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C’è chi ritorna sul luogo del delitto e chi vuole misurare il grado della propria crescita. La Parigi-Nizza 2021 è ormai alle porte, con la partenza fissata il 7 marzo. Molte stelle cercano risposte importanti dopo lo strano finale scorsa della stagione, compressa in pochissimi mesi a causa dell’emergenza Covid. Certamente tutti i riflettori saranno puntati su Primoz Roglic: è lo sloveno della Jumbo-Visma l’uomo da battere.

Roglic e la maledizione francese

Lo dice il percorso, con una cronometro e strappi che si abbinano alle sue caratteristiche. Lo dicono i risultati: il vincitore dell’ultima Vuelta di Spagna è quasi imbattibile nei piccoli Giri. Nel 2019 Roglic fu il mattatore assoluto della primavera, vincendo Uae Tour, Tirreno-Adriatico e Romandia. L’anno scorso, invece, si impose nel Tour de l’Ain. Tuttavia la Francia è l’unica tra le patrie “storiche” del ciclismo ad avergli regalato più delusioni che gioie. Su tutte spiccano il ritiro per una caduta nel Delfinato nel 2020, quando era saldamente al comando, e l’incubo di La Planche des Belles Filles, superato a cronometro da Tadej Pogacar al Tour de France.

Conferma Schachmann

Del resto, il 2020 è stato sicuramente un anno atipico. Una dimostrazione c’è stata anche nell’ultima edizione della Parigi-Nizza, vinta da Maximilian Schachmann. La cancellazione dell’ultima tappa lo ha aiutato, ma il tedesco della Bora Hansgrohe ha mostrato una tenuta psicofisica notevole nel momento della verità, andando oltre ogni pronostico. La scorsa stagione non gli ha regalato altre gioie e tornare sul luogo del trionfo più recente potrebbe aiutarlo a sbloccarsi. Difficile ipotizzare un bis, ma, se la corsa non trovasse un padrone, Schachmann saprebbe come approfittarne.

Remake

Il 2020 è stato anche l’anno dell’esplosione di due giovani talenti sulle strade del Giro d’Italia. Tao Geoghegan Hart e Jai Hindley si sono sfidati per la maglia rosa fino all’ultimo metro. Ha vinto l’inglese del team Ineos Grenadiers, ma l’australiano di Dsm ha impressionato in salita. La Parigi-Nizza potrebbe essere un discreto banco di prova per capire se, oltre al futuro, il presente è già affare loro. Ineos avrà comunque un’altra carta da spendere: Richie Porte, vincitore di due edizioni della corsa francese.

Parigi-Nizza: gli outsider

Difficilmente le prime gare della stagione trovano un pronostico pienamente rispettato. La differente preparazione condiziona i risultati. Dunque attenzione agli outsider, pronti a ritagliarsi spazi importanti. L’Astana si presenta con due mine vaganti temibili per tutti: Alexandr Vlasov e Aleksej Lutsenko. Potenti e pericolosi in salita o nelle azioni da lontano, promettono battaglia. Discorso simile per Bob Jungels (Ag2r), grazie alla sua discreta duttilità sui vari percorsi. E poi non va trascurato l’orgoglio francese. Warren Barguil (Arkea-Samsic) continua a cercare di ritrovare il colpo di pedale che lo rese famoso al Tour 2017, mentre Guillaume Martin (Cofidis) vorrà ribadire di essere ancora straripante come nella scorsa stagione. I banchi di prova non mancheranno.