Faun-Ardèche Classic, un percorso mosso stuzzica l’appetito di tanti. 12 gli Italiani al via

Un primo piano di Remi Cavagna in azione. Il francese nel 2020 ha vinto la Faun-Ardèche Classic in solitaria (foto: A.S.O./Pauline Ballet)
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Non solo Emirati Arabi e Belgio. Nell’ultimo weekend del mese febbraio anche la Francia vedrà all’opera in ben due occasioni i big del pedale internazionale.

Costoro, in attesa di battagliare per le corse più prestigiose del calendario, testeranno la propria condizione sfidandosi oggi nella Faun-Ardèche Classic e domani nella Drôme Classic.

Il profilo della Faun-Ardèche Classic

Per quanto riguarda la prima delle due semiclassiche in programma in terra transalpina, il percorso chiamerà alla ribalta quei corridori resistenti capaci di digerire bene le varie asperità collocate sulla strada verso Guilherand-Granges, usuale sede di partenza e arrivo della gara.

Lungo i 172 chilometri previsti nell’edizione di quest’anno, i corridori troveranno infatti un tracciato ondulato, infarcito di strappi, mangia e bevi e anche salite più lunghe. In quest’ultima categoria rientra a pieno titolo la Cote de Saint Romain de Lerps che, coi suoi 6,3 km al 7%, costituirà a 21 km dal traguardo la penultima difficoltà da superare.

Fra la cima di quest’asperità e la linea d’arrivo solo l’ultimo ripido dentello, la Cote du Val d’Enfer (1,6 km al 10%), potrà rimescolare le carte ed eventualmente mettere le ali al vincitore di giornata che, con molta probabilità, sarà un atleta con doti importanti.

I favoriti e gli azzurri presenti in gara

A tal proposito, sfogliando la startlist, il pensiero va subito al duo dell’Astana-Premier Tech composto da Jakob Fuglsang e Aleksandr Vlasov, entrambi con le carte in regola per imporsi nella gara odierna.

La coppia della formazione kazako-canadese se la dovrà vedere tuttavia con un folto e agguerrito gruppo di contendenti francesi: da Remi Cavagna (campione uscente) a Thibaut Pinot, da Guillaume Martin a Warren Barguil fino a David Gaudu e ai giovani dell’Ag2r Aurélien Paret-Peintre e Clément Champoussin sono in molti a nutrire legittime ambizioni di vittoria.

Non si possono poi dimenticare, tra quelli che possono ben figurare in questa corsa, i nomi di Rui Costa, Daryl Impey, Simon Clarke e Jan Bakelants, rivali pericolosi a cui si aggiunge anche un drappello di azzurri discretamente competitivo.

Andrea Bagioli e Alberto Bettiol hanno le armi giuste per provare a dire la loro, mentre Valerio Conti e Alessandro Covi potrebbero essere piacevoli soprese come, tra l’altro, anche Fabio Aru per la Qhubeka ASSOS e Alessandro De Marchi per la Israel Start-Up Nation, formazione in cui il friulano sarà supportato da Davide Cimolai.

Un importante ruolo di appoggio, nelle rispettive formazioni, dovrebbero svolgerlo anche Jacopo Mosca e Antonio Nibali (Trek-Segafredo) e Kristian Sbaragli (Alpecin-Fenix) con Alessandro Fedeli (Delko) e Lorenzo Rota (miglior italiano qui l’anno scorso e in gara nel 2021 con la divisa della Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) che invece potrebbero godere di qualche libertà in più.