Pogacar: «Un’ottima crono, ora Almeida deve attaccare. Vincerà il migliore»

Pogacar maglia rossa UAE Tour
Tadej Pogacar con la maglia rossa di leader dell'UAE Tour (foto: LaPresse)
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Tadej Pogacar dopo l’eccellente performance di oggi nella cronometro della seconda tappa dell’UAE Tour, dichiara aperto il duello con Joao Almeida ed è prontissimo a saltare sul prossimo impegnativo livello, come nei videogiochi. Ma qui non siamo su Cycling Manager e lo sloveno della UAE Team Emirates è consapevole che il vantaggio di 5″ sul portoghese della Deceuninck Quick Step è un tesoretto che va gestito e difeso con intelligenza e forse fa pretattica, non uscendo troppo allo scoperto in vista della tappa-clou di domani con arrivo a Jebel Hafeet.

Pogacar prepara l’assalto a Jebel Hafeet

Il vincitore del Tour de France 2020 analizza la crono e come si presenterà la tanto attesa frazione in programma tra meno di ventiquattrore: «Prima della cronometro sapevo di stare bene e le sensazioni positive del training camp sul Teide sono state confermate da una prova davvero buona. Sono super contento del risultato. Avere la maglia di leader è ideale per noi. Possiamo affrontare le prossime tappe con fiducia. Oggi il percorso è stato completamente piatto, ma in realtà mi piace molto. Mi alleno in pianura tanto quanto n montagna. A volte preferisco la montagna, ma mi diverto anche a pedalare in piano, soprattutto a cronometro che è una specialità molto bene. Mi piace correre con la bici da crono».

Dalla soddisfazione per la conquista della leadership in classifica generale al duello chiave con Almeida che sta per entrare nel vivo: «Oggi mi sono concentrato di più su me stesso. So quanto è forte Joao e della sua forza nelle prove contro il tempo. Quanto a me, in realtà non mi aspettavo nulla di particolare. Penso di aver fatto del mio meglio, considerando che siamo appena a inizio stagione. Per quanto mi riguarda è stata davvero una buona prestazione. I cinque secondi di vantaggio non sono molti, ma sono comunque qualcosa che mi permetterà di correre in posizione di difesa. Lui ha bisogno di attaccare. Mancano cinque tappe, tutto può succedere. Conosco bene la salita di Jebel Hafeet e domani voglio vincere».