
Recita un proverbio beduino che Dio ha creato il deserto affinché l’uomo possa ritrovare la propria anima. Filippo Ganna vede autostrade dove non gli altri non intravedono nemmeno un sentiero e realizza l’ottavo capolavoro consecutivo nelle sfide contro il tempo. Anche all’UAE Tour tra lui, il cronometro e gli altri un’immensità, un grandissimo deserto di distanza. Quasi 56 chilometri orari di media, numeri da extraterrestre. Numeri del bolide arcobaleno della Ineos Grenadiers.
Filippo Ganna: «Vincere non è mai facile»
Camigliatello Silano al Giro d’Italia, St. Siffret all’Etoile de Bessegès i due formidabili sigilli nelle tappe in linea. A cronometro i rivali hanno giusto il tempo di sedersi sull’hot suite e illudersi di potercela fare, ma poi arriva Top-Ganna e li fa alzare in piedi e applaudire per la sua strapotenza. Filippo ha raccontato così le sensazioni di una vittoria sicuramente molto diversa dalle altre, per l’unicità del contesto in cui l’ha ottenuta: «Non è mai facile vincere una crono, anche quando hai buone gambe e grande concentrazione. Fortunatamente oggi il mio fisico era pronto per questo sforzo. Si tratta di un risultato fantastico per me e per il team. È la prima volta per me allo UAE Tour e correre nel deserto è stato un po’ strano. È difficile stare costantemente a velocità che vanno intorno ai 55-56 km/h, ma sono davvero felice».