La Piccozza di Sgarbozza: «Aru, sul Ventoux deve dare un segnale, ma per me ha fatto male a riprendere con il ciclocross»

Secondo appuntamento con La Piccozza di Sgarbozza sul Tour de La Provence
Tempo di lettura: 2 minuti

Secondo appuntamento con la Piccozza di Sgarbozza su quibicisport, rubrica di approfondimento sul Tour de La Provence insieme a Gigi Sgarbozza. Anche oggi apoteosi per l’Italia con la volata monstre di Davide Ballerini che si conferma leader della generale, davanti a uno spumeggiante Giulio Ciccone autore di uno sprint superlativo. Applausi per Filippo Conca: entrare nella fuga, farsi inseguire invece di inseguire gli altri, è sempre un cambio di prospettiva interessante. Il lombardo è stato l’ultimo degli avventurieri ad arrendersi e la prova odierna è la conferma che la Lotto Soudal abbia scelto bene. Sgarbozza non lesina critiche nei confronti del gruppo e sulla scelta di Fabio Aru: le cadute sono causate spesso da disattenzioni e frenesia e il sardo della Qhubeka-Assos avrebbe tratto più vantaggi da allenamenti mirati invece che dalle gare off-road. Piccozza in azione. Sgarbozza c’è!

Ancora grandissima Italia al Tour de La Provence. Gigi ci stiamo prendendo gusto.

«Questa corsa ci sta dando grandissime soddisfazioni. Due tappe su quattro, è meraviglioso. Il ciclismo italiano quest’anno si farà sentire e reciterà una parte da grande protagonista. Un grande spettacolo in una gara dove c’è il meglio del panorama mondiale con tutti corridori di primo piano e una Deceuninck Quick Step dominante. Oggi ha vinto la squadra più forte. Una squadra da sogno».

Due vittorie su due. En plein favoloso di Ballerini. Con il meteo e il percorso di oggi, non era facile confermarsi.

«Un grande successo anche oggi. Tra l’altro Davide ha lavorato benissimo tutta la giornata in testa al gruppo e nessuno pensava che avesse la forza per realizzare un finale del genere. Ha una condizione veramente incredibile e spettacolosa e ha piena consapevolezza del suo potenziale, con ampi margini di miglioramento. Se riesce a mantenerla fino alle Classiche di primavera ne vedremo delle belle alla Parigi-Roubaix e al Giro delle Fiandre».

Ciccone modalità sprinter. Ha lasciato dietro anche Aranburu. Chi ben comincia..

«Una volata pazzesca quella di Giulio, non si è mai visto così. Questo è un segnale nettamente importante, anche in vista della tappa di domani. Un corridore ritrovato».

Applausi anche per l’azione di Filippo Conca: l’ultimo dei cinque fuggitivi ad arrendersi.

«Ha corso benissimo. Un ragazzo che passa professionista e al primo anno già fa vedere un numero così, anche lui promette molto bene».

Si è visto Fabio Aru in testa al gruppo. Il ciclocross allora è servito..

«Una sorpresa. Io non ero tanto contento di averlo visto nelle corse di ciclocross, perché sembrava un po’ isolato. Aru deve essere coccolato dalla squadra, da tutti. Non ho approvato quello che ha fatto, avrebbe magari potuto preferire allenamenti su strada al ciclocross. Però devo dire che forse ha avuto ragione lui: vederlo così pimpante a inizio stagione è sintomo di una reazione mentale ottima. Chissà che domani ci possa regalare una bella prestazione».

Le cadute, oltre che dalla pioggia, sono state causate da distrazioni dei corridori?

«È colpa anche dei corridori. Perché tra dossi, strettoie e rotatorie c’è bisogno di molta attenzione. Rischiano troppo, devono darsi una calmata altrimenti rischiano di brutto».

Domani un assaggio di Mont Ventoux: il pronostico sulla tua lavagna.

«Alaphilippe è il mio grande favorito, ma vedremo se avrà subito o meno un contraccolpo dalla caduta e se riuscirà a recuperare senza particolari fastidi. Ciccone sta benissimo e domani sarà la prova del nove. Riguardo a Vlasov, la scivolata non ci voleva e probabilmente è quello che sul piano fisico potrà risentirne in maggior misura. Attenzione a Gianni Moscon: oggi si è visto poco ed è stato tranquillo e coperto in gruppo, ha corso pensando alla tappa di domani».