Geoghegan Hart: «Il Tour è la più grande gara, quest’anno non farò il Giro»

Tao Geoghegan Hart
Tao Geoghegan Hart, vittorioso sul traguardo di Piancavallo al Giro d'Italia 2020
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Tao Geoghegan Hart ha deciso e non farà dietrofront. Niente “Operazione Bis“. Il britannico della Ineos Grenadiers non sarà della partita al Giro d’Italia di quest’anno che quindi dovrà rinunciare alla presenza del campione in carica. Il londinese che compirà 26 anni il prossimo 30 marzo ha messo in chiaro la sua strategia per il 2021, con la testa tutta sul Tour de France: «Mi piacciono le gare in Italia. Il Giro è stata una bellissima esperienza e naturalmente sarebbe bello tornare con il numero uno sulla mia maglia. Ma voglio concentrarmi su qualcosa di nuovo. Eh sì, il Tour è la più grande gara di ciclismo al mondo».

Geoghegan Hart nel 2021 correrà il Tour de France, scartata l’operazione bis al Giro

Sembrano quindi chiare le ambizioni del Dream Team di Dave Brailsford per quest’anno: dopo l’inaspettato successo al Giro d’Italia totale e parziale grazie anche a uno straordinario Filippo Ganna, da adesso parte la Revenge Season nella Grande Boucle. Alla tappa inaugurale in Francia a Brest, scatterà la caccia alla maglia gialla, sfuggita nel 2020 per i problemi fisici di Egan Bernal.

Tre settimane di altissimo livello quindi per Tao che vive le ventuno tappe di bagarre come il suo habitat preferito: «Le gare di tre settimane sono l’ideale per me, l’ho dimostrato al Giro l’anno scorso. Con quella impresa memorabile nella testa, posso sognare il Tour de France. Ho 25 anni e non ho mai partecipato a questa gara. Sì, negli ultimi anni abbiamo visto due ragazzi che hanno vinto il Tour direttamente alla loro prima o seconda esibizione, ma penso anche che possa essere prezioso andare lì per fare esperienza».

Oltre al Tour, TGH punta anche a partecipare ai Giochi Olimpici di Tokyo con la maglia della Gran Bretagna: «Mi piacerebbe sicuramente esserci, i Giochi sono sempre stati un grande obiettivo per me. Abbiamo una squadra molto forte, anche se siamo solo in quattro e le altre nazioni hanno un corridore in più».