Sepp Kuss, un’evoluzione tutta da valutare

Sepp Kuss in azione nella 5^tappa del Giro del Delfinato 2020 (foto:A.S.O./ Alex Broadway)
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La pausa a tempo indeterminato richiesta da Tom Dumoulin non avrà stravolto le gerarchie interne alla Jumbo-Visma ma certamente comporterà delle modifiche in tal senso.

È possibile infatti che altri in squadra, approfittando dello spazio lasciato libero dall’olandese, compiano uno o due step in avanti e si candidino così, in maniera naturale, ad occupare lo spot del nativo di Maastricht.

In quest’ottica, il primo nome che a molti è venuto in mente è quello di Sepp Kuss. Il ventiseienne di Durango (Colorado) è colui che, guardando alla passata stagione, ha lasciato intravedere i più incoraggianti margini di crescita.

Brillante in salita

Ultimo uomo di Roglic lungo le salite del Tour e della Vuelta, in generale il giovane statunitense è sempre riuscito a portare con più che discreti risultati il proprio mattoncino alla causa giallonera. A volte, addirittura, è parso lui il più brillante quando la strada si inerpicava dando l’idea di non star faticando per nulla.

Alla luce dei segnali lanciati nelle ultime grandi corse a tappe, prima dell’improvvisa uscita di scena di Dumoulin, i tecnici della Jumbo-Visma sembravano intenzionati a testare le qualità di Kuss come leader alla prossima Vuelta Espana.

Lo stop dell’olandese però, a breve, costringerà i direttori sportivi della squadra belga a rivedere piani, organici e previsioni per le gare più importanti del calendario.

Umile faticatore

Sarà dunque tutta da verificare ora la possibilità di vedere Kuss ricoprire i gradi di capitano in una grande corsa a tappe. Lui però, di fronte a questa prospettiva, sembra già avere un parere piuttosto preciso.

«Ovviamente mi piacciono i Grandi Giri ma se devo essere realistico, ho ancora molto lavoro da fare per poter contendere il successo in queste corse».

Il suo approccio dunque è umile, frutto di una consapevolezza del proprio livello e dei propri mezzi acquisita nei mesi al servizio di Roglic e compagni.

Al loro fianco Kuss è maturato molto, è cresciuto come corridore ma deve ancora comprendere dove realmente possa essere competitivo per la vittoria.

«Strada facendo, sono maturato molto. Ho acquisito più fiducia in me stesso e il fatto di poter stare con alcuni dei migliori corridori del mondo per la maggior parte del tempo è qualcosa che non avevo mai immaginato quando ho iniziato.

Sto ancora cercando di capire che tipo di corridore sono e questo per me è eccitante dato che, almeno quando ho iniziato la mia carriera, non ho mai avuto un’idea ben precisa di cosa volessi fare in questo sport».

Ogni stagione una scoperta

Per Kuss quindi il viaggio tra i professionisti continua ad avere i tratti di una persistente e stimolante scoperta. A livello tecnico questo si traduce in una costante ricerca sul dove e sul come il corridore statunitense possa performare al meglio delle proprie possibilità.

«Penso che debba andare avanti passo dopo passo, vedere come vanno le cose nelle gare di una settimana e osservare se mi piace quel tipo di gare, quel tipo di mentalità e la pressione in quel contesto».