Viviani in bici a metà febbraio. Ma per Ulissi carriera a rischio

Un primo piano del Dottor Roberto Corsetti. In piccolo la foto postata da Viviani su Instagram con lui dopo l'operazione a cui si è sottoposto nei giorni scorsi
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Non si è ancora spenta l’eco della doppia emergenza cardiaca che si è verificata negli scorsi giorni e che ha costretto Elia Viviani e Diego Ulissi a ricorrere a interventi chirurgici per risolvere le loro patologie.

Roberto Corsetti, specializzato in cardiologia e medicina dello sport, era già intervenuto in passato su una grave emergenza cardiaca di Mario Cipollini. Più volte lo sprinter ha espresso parole di grande elogio nei confronti del medico e del centro anconetano che, a suo dire, gli avevano salvato la vita. E al dottor Corsetti si è rivolto Elia Viviani quando, durante un allenamento alla periferia di Verona, aveva riscontrato qualche disturbo.

«Innanzitutto – ha esordito Corsetti – bisogna dire che il ciclismo fa bene alla salute e che l’esasperazione del professionismo non toglie nulla a questa affermazione. La longevità dei ciclisti è un fatto. Questi problemi cardiaci sono assolutamente indipendenti dall’attività sportiva».

– Dottore, qual è ad oggi la situazione di Elia Viviani?

Elia sta bene. Sta osservando un periodo di riposo che presto gli permetterà di tornare in bici e svolgere normalmente la sua professione.

Ci risulta che Ciccone abbia fatto lo stesso intervento, ma dopo qualche mese lo abbia dovuto ripetere. C’è questo rischio?

In termini assoluti, sì – risponde Corsetti, direttore sanitario del Centro Medico B&B di Imola – ma posso dire che la necessità di ripetere l’intervento è piuttosto raro e comunque non pregiudica la sua attività.

Non crede che psicologicamente ne possa risentire?

No. Vede, se c’è un grande vantaggio che hanno questi atleti di alto livello è che conoscono perfettamente il loro corpo. Lo ha dimostrato lo stesso Elia che durante un allenamento ha “sentito” l’anomalia e si è fermato. Direi perciò il contrario: Elia potrà correre ancora con più slancio e sicurezza dopo aver risolto il problema.

Non è un caso che prima Cipollini, poi Viviani, si siano appoggiati al reparto di cardiologia del reparto di Ancona dove il primario, Antonio Dello Russo, dirige un reparto di eccellenza assoluta ed è fraterno amico di Corsetti. È stato dunque facile per Ulissi affidarsi ad una struttura già collaudata quando ha avvertito la necessità di approfondire i suoi disturbi cardiaci.

Per Ulissi la diagnosi è stata diversa poiché si trattava di disturbi ventricolari per i quali sono ancora in corso accertamenti. Se, come si spera, le analisi potranno dimostrare il superamento del problema, Diego potrà già a metà febbraio tornare in bicicletta e riprendere la sua felice carriera di corridore.

Non si può ignorare però che qualora le analisi dimostrassero che il problema non è stato superato è molto probabile che, pur potendo continuare una vita normale senza patologie e senza particolari rischi, gli verrebbe sconsigliata un’attività agonistica che potrebbe in futuro mettere a grave rischio il suo cuore.